I Miami Heat cadono in casa per mano dei Jazz, 8° vittoria consecutiva per i Lakers

Riflettori puntati a Miami, in questo 9 Novembre targato Nba, con la rimonta miracolosa dei Jazz, ed un Millsap che ruba la scena a tutti.

Prima tripla doppia in maglia Heat per Lebron. Nel selvaggio Ovest 8° centro consecutivo per i Lakers, come nella stagione 1997-1998. Sugli altri campi invece partite senza troppe emozioni e scarti in doppia cifra.

New Jersey Nets – Cleveland Cavaliers 91-93
Ok. Questi Cavs meritano un pò di rispetto. Li davano per spacciati, e senza speranza, invece nelle ultime trasferte stanno dimostrando una grande compattezza di squadra, e quell’atteggiamento proprio di chi non ha paura delle proprie scelte in campo. Un gruppo ben allenato da coach Scott, e sempre al servizio del tiratore libero o del compagno adatto alla lettura del gioco; così dopo la W contro i Wizards, anche il campo dei Nets viene violato. 5 gli uomini in doppia cifra, guidati da JJ Hickson (18 punti, 10 rimbalzi) e Jamison (15 punti e 3/4 da tre), coadiuvati dalla coppia Hollins, Gibson… 29 punti e 9 assist in due. Inutile, se non a fini statistici, la bella prova di Outlaw con 27 punti e 7 rimbalzi. Leggermente in ombra invece Brook Lopez (fermo a 16 punti e 8 rimbalzi).

Indiana Pacers – Denver Nuggets 144-113
Che i b2b fossero cosa indigesta per molte franchigie è risaputo; che però si potesse arrivare a subire un passivo di 144 punti è ben altra cosa. Riescono nell’impresa i Nuggets, che forse stanchi per la battaglia persa contro i Bulls, si sono sciolti come neve al sole davanti alla furia offensiva dei Pacers. Il tabellino è impietoso per Denver: Terzo quarto perso per 54 a 27, 31 punti per Dunleavy, 29 per Collison, 20+9 rimbalzi per Hansbrough, 17 per Hibbert, ed infine 19 punti, 5 assist, 3 rimbalzi per Granger. Buio pesto per ‘Melo’ (tenuto a bada dalla difesa di Indiana) e Billups (irriconoscibile). Tra le fila dei Nuggets l’unico a non fare brutta figura è il sophomore Ty Lawson per lui infatti 19 punti con 8/14 dal campo, 3 assist e 3 rimbalzi. Ma è davvero troppo poco per una squadra che vorrebbe puntare alle finali di Conference.

Miami Heat – Utah Jazz 114-116
Sconfitta pesante in overtime per gli Heat di Wade e Lebron, il quale non festeggia nel migliore dei modi la sua prima tripla doppia (20 punti, 14 assist, 11 rimbalzi) in maglia Heat. Pesante per come è arrivata, visto che a fine primo tempo Miami era saldamente avanti con uno scarto di 19 punti (toccando nel secondo quarto anche il +22). Nella ripresa Deron Williams si mette in moto, e Millsap si ritaglia la parte dell’eroe confezionando una prova mostruosa da 46 punti e 9 rimbalzi. Gli Heat soffrono troppo nel pitturato, dove Utah prova sfruttare il vantaggio che gli viene concesso. I 19 punti vengono rosicchiati con il passare dei minuti, e nella quarta frazione abbiamo inaspettatamente una partita! Pubblico di Miami incredulo. Wade prova a spezzare la situazione piazzando uno dei suoi mini parziali; è 98-90 per Miami. Neanche il tempo per celebrare Wade… e Millsap confeziona 11 punti in 28 secondi (qualcuno ha detto Tracy McDrady?) con 3 triple surreali che portano di forza la contesa al supplementare. In pieno OT, con Williams fuori per falli, ti aspetti la valanga Heat, invece sono ancora i Jazz a controllare la partita, e tra una tripla di Kirilenko, e un paio di liberi a 0.4 secondi dalla fine, viene vanificato il lavoro non più oscuro di Wade (36 punti) che aveva messo in un angolo il “fratello” Lebron! Vince quindi Utah, meritatamente, per come ha saputo sfruttare le debolezze strutturali di Miami, e per come ha dato carta bianca alla serata “on fire” del già citato Millsap.

Milwaukee Bucks – New York Knicks 107-80
Non c’è stata storia. W importante per i Bucks che provano a scacciare la crisi, e nuova caduta che fa male per i ragazzi di D’antoni. Il 41-19 del primo quarto non lascia spazio a complicate analisi. Ben sette gli uomini in doppia cifra per Milwaukee, oltre ad un dominio imbarazzante nel pitturato (45 a 34). Best scorer è Jennings con 19 punti, 5 rimbalzi e 6 assist; non male nemmeno Gooden che confeziona una prestazione da 17 punti e 8 rimbalzi! Spento, dall’altra parte, il Gallo tricolore, al pari di un Felton che ogni cosa riesce a fare, tranne mettere ordine nella regia Knicks. Amar’è ne scrive 19+4 rimbalzi, 11 per Chandler, anche se non saranno questi numeri a salvare una debacle collettiva abbastanza evidente.

New Orleans Hornets – LA Clippers 101-82
7° sinfonia in casa Hornets. Partenza migliore nella storia della franchigia. Chris Paul in versione “prendere ai ricchi per dare ai poveri” griffa un’ottima prova da 13 punti, 8 assist, 2 rimbalzi e 3 palle rubate. Lo seguono a ruota, Bayless & Willie Green. Il primo con 15 punti e 9 assist, il secondo di sostanza con 19 punti e 7/10 dal campo. Vittoria netta nelle voci: rimbalzo e palle recuperate. Migliore la percentuale dal campo, 6 uomini in doppia cifra, tre quarti su quattro vinti statisticamente e tatticamente…  i Clippers hanno fatto davvero poco, e da queste prime 2 settimane si percepisce che la strada verso un progetto reale è molto lunga e piena di pericoli (sportivi). Ci si consola questa volta con la buona prestazione del rookie Aminu, che porta a casa una prova da 20 punti, 8 rimbalzi e 2 assist.

Portland Blazers – Detroit Pistons 100-78
Altra partita della notte senza storia. Dopo la scoppola ricevuta dai Lakers, i Blazers non hanno voglia di raddoppiare la figuraccia e si sbarazzano facilmente dei Detroit Pistons. Pistons in pieno caos, tra voci di mercato, giocatori in infermeria, e stelle decadute verso la pensione. Mvp della notte è Aldridge (doppia doppia da 19 punti e 17 rimbalzi) ma anche Batum in quintetto (17 punti) e Fernandez dalla panca (13 punti, 3/5 da tre) danno il loro prezioso apporto permettendo ai padroni di casa di volare sulle ali dell’entusiasmo. Percentuali senza storia, vittoria a rimbalzo (45-33), negli assist (26-16), primo quarto che indirizza già il match nella direzione voluta da Roy e Co. Portland centra la sua sesta vittoria stagionale. Unico neo? Le vittorie sono arrivate quasi tutte da avversarie non propriamente da playoffs.

LA Lakers – Minnesota Timberwolves 99-94
Se gli Hornets suonano la 7° sinfonia, i Lakers suonano l’8°. Partenza a razzo come nel 1997-1998. Un Gasol al momento primo lungo della Lega (stanotte 18 punti + 10 rimbalzi), Kobe in controllo delle sue energie bravo a sferrare una delle sue giornate da 33 punti e 6 rimbalzi. I Wolves più coriacei del solito, vincono il primo quarto, cadono nel secondo (32-24), lottano nel terzo, rivincono il quarto di una manciata di punti, ma nel complesso è troppo lo strapotere dei Lakers che senza impegno effettivo portano a casa la W, rinforzando la propria posizione in vetta alla Western Conference. Brillanti i Wolves a rimbalzo (54 carambole catturate) come brillante è stata la partita di Odom, giocatore chiave nello scacchiere di coach Zen, capace di segnare 15 punti, catturare 8 rimbalzi e servire 3 assist. Lodevole anche lo sforzo di Kevin Love. Per il giocatore voluto da Kevin McHale sono 23 i punti,  24 i rimbalzi e 5 gli assist, roba da premio MIP.

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