Calcio. Maradona cita in giudizio azienda cinese per aver usato la sua immagine

SHANGHAI – Torna sotto i riflettori Diego Armando Maradona, El Pibe de Oro. Ma questa volta non è colpa di qualche scandalo passato, bensì l’azione legale che il campione argentino ha intrapreso contro la Cina, citando  in giudizio un’azienda cinese specializzata nella produzione di giochi online, la The9 Limited.

L’accusa mossa dall’ex calciatore è quella di aver usato la sua immagine senza alcuna autorizzazione in un gioco dal nome ‘Winning Goal’. Secondo Maradona l’azienda, che ha sede a Shanghai, non lo avrebbe mai nemmeno contattato prima di mettere sul mercato un gioco a cartone animato con un personaggio che lo raffigura. Secondo un comunicato emesso tramite l’agenzia Nuova Cina, la The9 Limited avrebbe mandato una lettera di scuse al campione argentino, che tuttavia non sono state accettate. «Non accetto le loro scuse – ha dichiarato Maradona – e intendo andare avanti per proteggere i miei interessi attraverso le azioni legali». Lo scorso anno, quando ‘Winning Goal’ venne messo in commercio, la The9 Limited aveva fatto sapere di aver ricevuto l’ok di Maradona. Circostanza invece poi negata dal campione. Nella sua lettera di scuse la società ha affermato di essere stata a sua volta ingannata da un agente di calcio cinese, Lu Weiping, che l’avrebbe indotta a credere che Maradonna avesse firmato un contratto di approvazione. Secondo la versione della The9, l’azienda avrebbe anche versato una somma di circa 250.000 dollari all’agente come commissione per l’assenso del campione all’uso della sua immagine. La polizia cinese sta indagando sul caso.

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