Euro 2012, si parte: Pirlo la chiave, Balotelli la speranza

Parte l’avventura della Nazionale italiana di calcio agli Europei 2012 di Polonia e Ucraina. Gli azzurri debutteranno il 10 giugno a Danzica contro la Spagna. Entro il 29 maggio, il commissario tecnico Cesare Prandelli dovrà presentare la lista definitiva dei 23 convocati per la spedizione, scremando quella oggi a sua disposizione composta da 32 elementi. Oggi la prima conferenza stampa.

 

FATTORE ENTUSIASMO – “L’obiettivo e’ creare un clima di grande entusiasmo, voglio vedere la voglia di essere generosi e a disposizione per affrontare tutte le situazioni senza grandi problemi, questo chiedero’ ai ragazzi”. Cosi’ il ct azzurro Cesare Prandelli nel primo giorno di ritiro della nazionale a Coverciano in vista di Euro 2012. “Ai giocatori dico: c’e’ poco tempo, usiamolo bene. Ora e’ inutile stare qui a chiedersi perche’ non sono stati fatti gli stage: dobbiamo voltare pagina e avere ottimismo. Il mio futuro? La squadra ce l’ho ed e’ molto importante”, risponde Prandelli.

 

BASTA TENSIONI – “Il clima intorno alla nazionale? Quello che chiedero’ ai giocatori me lo sono chiesto anch’io. Dobbiamo affrontare  questo Europeo stemperando tensioni, provocazioni e polemiche. E’ un appuntamento unico e deve esserci massima tolleranza e disponibilita’, dovremo affrontare tutti gli argomenti con il sorriso: se noi saremo veri nel trasmettere questi valori la gente ci seguira’. Dovremo essere una squadra positiva, non accettare nessun tipo di polemica e stare sul pezzo, cioe’ capire dove si vuole andare a parare”.


BALOTELLI – Nonostante le intemperanze, il ‘fuoriclasse’ di livello internazionale nelle file azzurre è sicuramente Mario Balotelli, fresco di titolo inglese con il Manchester City. Su di lui, il ct ripone le maggiori speranze. “Non so se gli parlero’ – ha detto il commissario tecnico azzurro alla prima conferenza stampa del raduno – e se sara’ credo che sara’ lui a dovermi dire qualcosa. Per me, puo’ pensare che questa e’ un’occasione straordinaria per se e per la Nazionale. Per far parlare di se solo sul campo. La Nazionale non parte strutturalmente per vincere l’Europeo ma mi piace dire che gli italiani sanno sorprendere”.

 

LA CHIAVE? PIRLO – “Si punta ad avere una squadra che riesca a leggere tutte le situazioni, poi e’ chiaro che la differenza la fa la  qualita’”, ammette Prandelli. “C’e’ chi dice che siamo legati ai gol degli attaccanti, alle giocate di Pirlo, alle parate di Buffon o alla
difesa della Juve. L’importante e’ che si parli di una squadra che scenda in campo con un obiettivo preciso e noi sappiamo qual e’.
L’Italia non parte strutturalmente per vincere l’Europeo ma gli italiani sanno sorprendere”.

 

ASPETTO CHIELLINI – Ancora presto per sciogliere le riserve sugli infortunati: “Non abbiamo ancora valutato le loro condizioni, domani saremo piu’ precisi. Chiellini? Bisogna aspettare i nuovi accertamenti, ma anche la sua disponibilita’ a venire tre giorni prima la dice lunga. Non diciamo nulla ma la cosa bella e’ che vuole bruciare le tappe per recuperare”. Prandelli parla poi del trionfo del Napoli in coppa Italia e delle possibili ripercussioni sul ‘blocco Juve’ in nazionale.

 

CALCIOSCOMMESSE – Ovviamente si parla anche di attualità, con la piaga del calcioscommesse. “Sono d’accordo con Platini: chi ha venduto una partita non deve piu’ metter piede su un campo di calcio. La concomitanza con il nostro torneo non pesera’ su di noi. Non disturbera’, perche’ abbiamo tutti voglia di pulizia”.

 

FISCHI ALL’INNO – “Quella di ieri a Roma e’ un pagina brutta”. Cesare Prandelli, era ieri sera in tribuna all’Olimpico quando una parte del pubblico ha fischiato l’Inno di Mameli. ”Qualsiasi inno va rispettato – ha aggiunto il tecnico alla prima conferenza del raduno di Coverciano -. Ieri e’ stata una brutta serata. Dovremmo imparare il rispetto anche durante il minuto di silenzio. Rimanendo davvero tutti zitti. Quando senti cose del genere hai un senso di indignazione forte”.

 

NAPOLI E PESCARA, CHE SORPRESE – “Non sono stupito da questo risultato perche’ di fronte la Juve aveva un Napoli motivatissimo che si giocava la stagione. Per quanto ci riguarda non sono per nulla preoccupato, arrivano giocatori che hanno vinto, sono migliorati e hanno la consapevolezza di poter essere protagonisti in una competizione cosi’ importante”. Il ct azzurro dedica poi una menzione speciale a Zdenek Zeman, che ieri ha conquistato la promozione col Pescara: “Se dovessi pagare il biglietto andrei a vedere le squadre di Zeman -dice- perche’ sono garanzia di spettacolo”.

 

DEL PIERO – Anche Cesare Prandelli saluta Alessandro Del Piero, all’indomani della sua ultima partita in maglia Juve. ”In questi anni si sono sprecati aggettivi per lui – ha detto dal ritiro di Coverciano il commissario tecnico della nazionale – E’ stato un campione esemplare, di quelli che non smetteranno mai. E’ un testimonial di un calcio di alta qualita’ e senza polemiche. A qualsiasi latitudine, rendera’ onore all’Italia”. Alla domanda se e’ ipotizzabile una partita azzurra d’addio per il 10 bianconero, Prandelli ha risposto chiaramente: ”Personalmente, l’avrei fatta anche per Zambrotta, e per altri, poi pero’ si dice ‘i soliti raccomandati’. Noi – ha concluso il ct – siamo disponibili, purche’ non si rompano i delicati equilibri geopolitici del nostro calcio…”

 

L’ORIUNDO SCHELOTTO: “SONO ITALIANO” – ”Io mi sento italiano, ho il passaporto, il mio bisnonno era di Cogoleto, questo paese ha accolto benissimo me e la mia famiglia: a chi dice che occupo questa maglia non rispondo, se non che io la difendero’ sempre”. Cosi’ Matias Ezequiel Schelotto nel suo primo giorno in Azzurro, a Coverciano, tra i 32 pre-convocati da Cesare Prandelli per l’imminente Europeo. “L’Inno di Mameli lo conosco, lo canto, anzi l’ho gia’ fatto dua anni fa in under 21 – ha continuato il giovane esterno dell’Atalanta – sono nato in Argentina e non dimentico il mio paese, ma l’Italia ha dato e aiutato tanto me e la mia famiglia. A me piace vivere qui, figurarsi che in Argentina, dove non vado da 4 anni, hanno scoperto che ero nato li’ quando mi hanno convocato nell’under 21 Azzurra. Il mio sogno e’ debuttare e giocare con la Nazionale dei grandi, intanto questa convocazione la dedico alla mia famiglia, ai ragazzi dell’Atalanta e al mio bisnonno, non l’ho conosciuto ma se non fosse stato per lui io non avrei il passaporto e la maglia italiani”.

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