La Juve non molla mai ed ora prende il largo.
E’ stata la vittoria della volontà e della forza, voluta, rincorsa e conseguita in extremis, quando, ormai, tutti si erano rassegnati al pareggio perché la Juventus ha dovuto sudare ben oltre il previsto per avere ragione dell’Udinese che, almeno in due occasioni ha nche rischiato di vincere se Buffon non si fosse confermato il grande portiere che conosciamo. E Guidolin non aveva tutti i torti nel dichiarare, alla fine, che il risultato finale non rispecchiava quanto espresso sul campo.
La Juventus, in classifica, si è ora sostituita alla Roma prima maniera: sei vittorie consecutive, con zero gol subiti e nelle ultime quattro giornate ha letteralmente raggiunto e scavalcato l’undici giallorosso, approfittando dei suoi ripetuti rallentamenti. E non parliamo delle altre squadre inseguitrici, tutte, comunque tenute a debita, consistente distanza. Non è ancora una fuga ma….
Per i bianconeri una brutta tegola: l’infortunio di Pirlo, che potrebbe star fuori 40 giorni per una lesione al legamento del ginocchio. Forse, il destino avrà voluto, per certi versi, “pareggiare” l’infortunio di Totti…..
La Roma si sveglia troppo tardi
Bergamo era una tappa delicata e molto importante per la Roma, chiamata ad una verifica del suo stato di salute il cui esito è risultato, però, positivo solo a metà, con considerazioni stile classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Per un ‘ora abbondante la compagine capitolina ha vivacchiato con un gioco approssimativo quasi da 0-0, fino al gol del vantaggio atalantino all’inizio della ripresa, complice una papera di De Sanctis. Poi con l’inserimento di Ljajic e soprattutto di Pjanic, Garcia, correggendo, qualche errore iniziale, ha consentito di esprimere un gioco più costruttivo, a tratti scintillante, nella metà campo dell’Atalanta che sembrava dovesse capitolare da un momento all’altro ma il portiere Consigli con alcuni interventi miracolosi si confezionava la palma di migliore in campo. Fino a pochi spiccioli finali, però, quando Strootman imbroccava lo spiraglio giusto e la Lupa salvava la sua imbattibilità. C’è da aggiungere che la Roma, ancora una volta in questo periodo di secca, è stata penalizzata dall’arbitro, unico a non vedere un allungamento di braccio in piena area avversaria, proprio nel momento di maggior pressione.
Ma al di là di questa opportunità non concessa, c’è da rilevare il notevole spirito di reazione dei giallorossi che, in positivo, contribuisce a prolungare l’imbattibilità della Roma ma, in negativo, equivale al quarto pareggio consecutivo. Si attende l’indispensabile rientro di Totti per inseguire la Juve che sembra aver ingranato la quarta.
Napoli, trascinato da Higuain.
Dopo tre sconfitte, riemerge il Napoli, passando alla grande in casa Lazio e portandosi a tre punti dalla Roma. Nonostante i locali fossero riusciti prima a pareggiare su autorete e, poi, ad accorciare le distanze, quanto a gioco, il Napoli non ha mai dato l’impressione di poter soccombere. L’artefice principale di questo importante successo scaccia crisi è stato Pipita Higuain il quale con una doppietta è tornato agli elevati livelli di qualche settimana fa e ha dimostrato di poter operare bene in coppia con Pandev; quest’ultimo assai polemico in occasione del gol con gesti e parole non proprio di complimenti verso Lotito, a causa delle vecchie, ben note, ruggini. La Lazio, purtroppo, non è stata all’altezza dell’avversario, denotando le solite carenze difensive e, in avanti, senza essere mai veramente pericolosa, tranne nelle azioni dei due gol. . Petkovic ha ribadito di voler tener fede al contratto ignorando le sirene svizzere; ora bisognerà vedere che ne pensa Lotito che in tribuna era nero più che mai.
Gli strascichi di Varsavia che servano da lezione !
In casa Lazio e zone circostanti sembra calato il silenzio sulle pesanti conseguenze relative agli incidenti successi a Varsavia giovedì scorso. Finora, sono note solo le ipotesi formulate da coloro che hanno avuto la fortuna di rientrare a casa liberamente, nelle quali si rimarca che non ci sarebbe stata alcuna provocazione. Per ora, c’è una sola certezza: il pugno di ferro adottato dalle autorità polacche che, dopo aver scarcerato 115 persone, ne hanno trattenute 22, 4 delle quali già giudicate per direttissima e condannate per aggressione dai 3 ai 6 mesi; per gli altri 18 tifosi è stato predisposto un fermo preventivo di due mesi per ulteriori accertamenti, in attesa del regolare processo che non inizierà prima di gennaio; il tutto, finora, sembra, senza alcuna assistenza legale da parte degli sfortunati interessati , il che costituisce una grande ingiustizia. Senza entrare nel merito dell’eventuale colpevolezza, la gravità di quanto, comunque, accaduto deve far meditare bene i tifosi nostrani, i professionisti mestatori pre e post partita, quelli che vanno allo stadio con bulloni, catene e sassi nello zaino con l’intenzione di “difendersi” (da chi ?). Rispetto per le Forze dell’Ordine e dispregio per gli aizzatori mestieranti. Massima difesa legale per i coinvolti innocenti, massima severità per quelli che non vogliono farsi identificare.
E’ giusto punire i colpevoli ma, nella fattispecie, non sempre è facile distinguerli dai buoni. E allora l’unica soluzione, preventiva, rimane quella di andare allo stadio, a viso scoperto, con i panini nello zaino e lo striscione ironico sotto braccio. In ogni caso, questa è una brutta pagina per il calcio italiano.
Brutta Inter, Thoir deluso
Il nuovo proprietario indonesiano Thoir era in tribuna accanto a Moratti per assistere al primo incontro dell’Inter, nella nuova veste, ma, purtroppo per lui, di Inter ne ha vista ben poca e, alla fine, ha dovuto esordire con un pareggio, acciuffato, peraltro meritatamente, dalla Sampdoria all’89’, quando la vittoria nerazzurra sembrava fatta. Mazzarri ha definito questa la più brutta partita della sua gestione, però, al di là di qualche assenza, l’Inter , al terzo pari di seguito, ancora una volta, non ha mostrato, neppure a tratti, il piglio della grande squadra, mancando, una volta andata in vantaggio, l’occasione per chiudere il risultato, offrendo, così , alla Sampdoria l’opportunità di pareggiare e di far sorridere l’ex Mihajlovic.
Fiorentina-Verona con fuochi d’artificio.
Nel primo dei posticipi del lunedì, gli spettatori presenti non si sono affatto infreddoliti visto che non era trascorso neppure un quarto d’ora e già erano state messe a segno ben quattro reti, due per parte. La Fiorentina, andata in vantaggio, raggiunta e pure superata, riusciva, poi, a capovolgere il risultato e a segnare pure il quarto gol su rigore di Rossi, in occasione del quale il Verona rimaneva in 10 per oltre mezz’ora, andava ancora a segno ma non era più capace di pareggiare. Finiva con un corposo 4-3 con un elogio ad entrambe le squadre ma con il Verona alla terza battuta d’arresto, mentre i viola raggiungo l’Inter in quarta posizione.
Il Milan è fuori dal tunnel ?
Non ha fallito, finalmente, l’appuntamento con la vittoria fuori casa il Milan, dopo aver regolato brillantemente il Celtic in Champions e, soprattutto, dopo le sbandierate polemiche relative alla dimissioni di Galliani. La squadra, va evidenziato, non ha affatto risentito delle beghe societarie e ha sfoderato un’ottima prestazione, nonostante fosse andata in svantaggio dopo una decina di minuti. Guidata e condotta da una splendido Kakà, la compagine rossonera ha rimontato con Montolivo, raddoppiato con Balotelli e triplicato con Kakà, con reti di ottima fattura, piacevoli a vedersi. Parlare di rinascita forse è troppo presto, c’è, comunque da dire che con l’inserimento dell’ex pallone d’oro, la squadra ha, ora, un’anima, un punto di riferimento, il piede buono che dà il via a tutte le azioni, insomma il tocco di classe che, con la cessione di Pirlo, era venuto a mancare…. Si è registrata qualche intemperanza di Balotelli, a suo dire, per essere stato oggetto di volgarità razziste ma nessuno del team arbitrale che abbia sentito nulla o che si sia preoccupato di chiarire la questione. Ancora una prestazione del tutto insufficiente di Rizzoli il quale, da quando è stato designato per il Mondiale brasiliano, non riesce più a dimostrare il suo (eccessivo ?) valore: domenica ha sorvolato su un paio di occasioni nette da rigore e su brutti fallacci, appioppando, invece, il rosso all’ex romanista Tachtsidis per un’ entrata sanzionabile col giallo.
Genoa-Torino e Parma.-Bologna
I due anticipi di sabato, finiti entrambi 1-1, si sono caratterizzati per la comune, splendida, prestazione dei portieri del Genoa e del Bologna i quali, attraverso strepitose parate, hanno influito sui risultati finali. Il giovane estremo difensore genoano Perin, ancora una volta è salito agli onori della cronaca (a s. Siro una settimana fa aveva fermato il Milan), sfoderando diversi interventi che hanno impedito al Torino di raddoppiare il gol in apertura segnato, peraltro, solo su di una fortuita, involontaria, deviazione finale altrimenti anche, nella circostanza, forse Perin ci avrebbe messo la mano miracolosa. A Parma, invece, è salito sulla scena Curci che, dopo essere stato superato solo da un’autentica prodezza di Cassano, non ha più consentito nulla a nessuno, risultando, insieme a Fantantonio, il migliore in campo.
In fondo alla classifica
Il risultato più importate è il 3-0 rifilato da un rinato Chievo (ultime quattro partite, due vittorie e due pareggi) al malcapitato Livorno (tre sconfitte consecutive) che ha consentito ai veronesi di acciuffare oltre ai toscani anche il Bologna. L’avvento di Corini sulla panchina scaligera ha risollevato la situazione e la squadra sembra rinata. La Samp ha acquisito un preziosissimo punto a S. Siro che le consente di mantenersi a galla tenendo lontano il Catania per il quale, invece, la situazione peggiora sempre di più.
Occasione d’oro gettata al vento da un Sassuolo, forse troppo spavaldo, a Cagliari, dove, in vantaggio di due gol si faceva raggiungere a tre minuti dal termine: punti persi non solo per gli uomini di Di Francesco ma anche e forse di più per quelli di Lopez ai quali sarebbero serviti per tirarsi fuori dalla zona calda.