Sì Juve, questo può essere l’anno giusto

Un’impresa ai limiti dell’epica. Non è retorico asserire che l’eliminazione del Barcellona ad opera della Vecchia Signora costituisce la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era nella storia del calcio internazionale.

Perché qui non siamo di fronte a una mera qualificazione alle semifinali di Champions League: la Juve non è nuova a questi risultati e già due anni fa arrivò addirittura in finale, eliminando due delle semifinaliste di quest’anno, il Monaco e il Real Madrid, e dovendosi arrendere unicamente in finale contro un Barcellona stellare e oggettivamente inarrivabile per una Juve ancora in fase di crescita.

Quest’anno, invece, la squadra di Allegri dà l’impressione di dominare e di poter battere chiunque, al punto che Bonucci ieri sera ha giustamente sottolineato come ormai non sia più la Juve a doversi preoccupare dei prossimi avversari ma i prossimi avversari a doversi preoccupare della Juve: e come si chiama questa se non egemonia? 

La Juventus, che ha dominato all’andata e sofferto ma neanche troppo al ritorno, eliminando la corazzata catalana plurivincitrice di tutto, senza subire nemmeno un gol, questa Juventus ha la seria possibilità di dominare il prossimo decennio. Al telaio attuale, già eccellente, la dirigenza sembra infatti voler aggiungere altri fuoriclasse, in grado di rendere il centrocampo a prova di bomba e rinnovando gradualmente una difesa tanto forte quanto ormai avanti con gli anni. 

Una prova di forza, dunque, una dimostrazione di solidità senza precedenti, una volontà di potenza che diventa azione, costruzione di un successo ma, soprattutto, di un progetto di cui, a occhio e croce, vedremo il meglio nei prossimi anni, essendo la Juve una squadra con margini di miglioramento impressionanti ed una messe di ragazzi, la meglio gioventù pallonara d’Italia e non solo, ben lieta di andarne a rinforzare l’organico. 

È presto per dire come andrà a finire questa stagione: i ragazzi di Allegri non hanno ancora vinto nulla e dovranno, quindi, mantenere la massima calma e la massima concentrazione, in quanto nessuno regalerà loro nulla, né in campo nazionale né, tanto meno, a livello europeo. Fatto sta che spira aria di triplete, spira aria di gloria, spira aria di festa in un universo che oggi è al settimo cielo ma che solo dieci anni fa lottava nel purgatorio della B dopo la sentenza scioccante di Calciopoli. Dieci anni per riportare la Juve là dove merita di stare, i prossimi dieci per salire sul tetto del mondo e segnare un’epoca. Le premesse ci sono tutte e le ambizioni, in quell’ambiente, non mancano mai.

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