Rugby. Non basta la grinta degli azzurri, la Francia vince. Prossimo match con l’Inghilterra

ROMA – Sessanta minuti di grande grinta e personalità non bastano all’Italia per uscire imbattuta dall’ostico Stade de France di Parigi. Ancora troppo ampio il divario fra i cinici galletti dell’esordiente Saint-Andrè e i giovani azzurri del neo CT Brunel. Ma le premesse per ridurre questo gap ci sono tutte.

Nel rugby non ci sono scuse. La squadra che vince è sempre la più forte. E i transalpini hanno portato a casa la partita con pieno merito, sfruttando ogni occasione concessagli dagli avversari. Ma il risultato di 30 a 12 per i padroni di casa, non rende giustizia all’ottima prova degli azzurri.
Nella prima frazione di gioco l’Italia tiene degnamente testa ai più blasonati avversari, avendo il possesso del pallone e cercando di mettere sotto pressione la difesa francese. Si nota subito l’impronta del nuovo CT: rispetto alla precedente gestione di Nick Mallet, troppo incentrata sul pacchetto di mischia, Brunel punta sulla freschezza e sulla determinazione della giovane linea dei trequarti. Il pallone si muove veloce per tutta la larghezza del campo, si cercano off load arditi: insomma l’Italia gioca e diverte. Purtroppo il lavoro appena impostato dal neo CT pirenaico non può dare immediatamente i frutti sperati. Gli azzurri commettono molti errori, che gli avversari cinicamente sfruttano a loro vantaggio. Sul punteggio di 3 a 3, Rougerie si infila in un buco difensivo tra Ghiraldini e Lo Cicero e si invola in meta. La trasformazione di Yachvili porta il punteggio sul 10 a 3. Un calcio piazzato di Burton riporta l’Italia a quattro punti dai transalpini, che dopo pochi minuti vanno nuovamente a segno: una mischia rubata dai francesi, crea enormi problemi agli azzurri in fase di transizione. Troppi placcaggi sbagliati consentono a Malzieu di andare agevolmente in meta. Il primo tempo si chiude sul 15 a 6 per i padroni di casa. Nonostante i 9 punti di distacco, l’Italia è pienamente in partita. I francesi fanno enorme fatica ad imporre il proprio gioco alla volitiva formazione azzurra.  Anche nelle fasi statiche regna un sostanziale equilibrio, sia in mischia ordinata che in rimessa laterale.

Il secondo tempo si apre con un calcio piazzato sbagliato per parte. Sono gli italiani a mettere a segno i primi punti della ripresa, sempre grazie al piede di un positivo Burton, che fissa il punteggio sul 15 a 9. Gli azzurri si riportano  così “sotto break”, iniziando ad intravedere uno storico risultato positivo in terra francese. E’ però proprio nel miglior momento degli azzurri, che i francesi iniziano a spingere sull’acceleratore. Dopo 60’ giocati al massimo delle loro potenzialità, gli azzurri iniziano a subire pesantemente l’azione sempre più insistente degli avversari. La difesa si fa meno granitica, l’attacco più disordinato. Dopo un piazzato di Yachvili, che riporta i galletti a +9, un altro errore spiana la strada ai padroni di casa. Burton perde un pallone in fase offensiva: i trequarti francesi sfruttano la disorganizzazione della squadra azzurra per giocare il pallone al piede nella profondità del campo, andando in meta per la terza volta con Clerc. Con la trasformazione di Yachvili il punteggio è così di 25 a 9. L’Italia è ormai alle corde. Il neo entrato Botes mette altri 3 punti in cascina, ma ormai i francesi sono pienamente padroni del campo. L’Italia non riesce più a frenare le folate offensive della cavalleria francese. Il giallo comminato a Geldenhuys al 70’ , lascia gli azzurri in 14 per gli ultimi 10’ dell’incontro. I francesi hanno così gioco facile a mettere a segno la quarta meta dell’incontro con l’esordiente Fofana. Gli ultimi minuti di gioco, sono uno splendido  “canto del cigno” degli azzurri: nonostante l’inferiorità numerica, l’Italia cerca in tutti i modi di mettere a segno la meta della bandiera. Purtroppo, la mancanza di lucidità non consente agli azzurri di realizzare la meritatissima meta.

Nonostante la sconfitta, la prova degli azzurri è stata sicuramente ottima: i galletti hanno dovuto sudare tutte le proverbiali sette camicie per avere la meglio dell’Italia, nonostante il punteggio largo indichi tutt’altro. Si è visto l’impegno nel mettere in pratica  le indicazioni offensive di Brunel, ma non si poteva certo pretendere che tutto fosse perfetto fin dal primo incontro. Qualche lacuna di troppo in difesa, dove alcuni errori isolati hanno consentito ai francesi di scavare il solco decisivo per la vittoria dell’incontro. Positiva la prova del pacchetto di mischia: bene in rimessa laterale (storico tallone d’Achille), un po’ meno bene in fase di mischia ordinata, dove forse era lecito attendersi qualcosa di più. Fra i tre quarti, positiva la prova dell’esordiente Venditti. Da rivedere la coppia in mediana Gori – Burton: buona la prova del mediano d’apertura (inspiegabilmente non convocato per i recenti mondiali dal vecchio CT), meno buona quella del giovane mediano di mischia pratese, forse ancora poco abituato a giocare col compagno di club e di nazionale.

Dopo questa ottima prestazione oltralpe, la testa degli azzurri è già proiettata al match di sabato prossimo contro l’Inghilterra, vincitrice oggi per 13 a 6 ad Edimburgo contro la Scozia.  Per la prima volta, lo stadio Olimpico di Roma (che si annuncia tutto esaurito) ospiterà un incontro dello storico torneo delle 6 nazioni. E gli azzurri vorranno onorare questa prima volta, cercando di dare un dispiacere sportivo ai bianchi della rosa. Viste le partite odierne, non sembra poi una “mission” così “impossible”.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe