Castello de carte. Una poesia speciale per i lavoratori Alitalia

ROMA – 4000 persone della ex compagnia di bandiera il 14 ottobre 2015 entreranno definitivamente nell’inferno della disoccupazione. A questi si aggiungono altri lavoratori licenziati nel 2014. Un bilancio drammatico aggravato dalla difficile situazione occupazionale in cui verte il paese. Un esercito di uomini e donne di 40 50 anni, troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per essere riqualificati, che va ad allargare le liste di disoccupati che marciano dignitosamente nel nostro paese. 

Questa poesia è dedicata a loro ma anche a tutti gli altri lavoratori che hanno perso la loro occupazione e che lottano ogni giorno dignitosamente.

CASTELLO DE CARTE

Vorei pote’ torna’ come ‘na vorta
che l’ignorante o la persona corta
riusciveno a trova’ ‘n occupazione
e c’arivaveno fino a la pensione.

Sarà che pure quella mo è sparita
o perlomeno, dice, è ‘n fin de vita
e pieno d’acciacchi e de malanni
dovrai lavora’ fino a novant’anni.

Ner frattempo però la cosa bella
è che devi sta’ co’ la tremarella
perché er posto tuo nun e sicuro
e bisogna ‘nventasselo ‘n futuro.

Parte la roulette, trattieni er fiato,
si esce er nummero tuo, tu sei fregato…
Avoja a tene’ dita ‘ncrociate,
a fa’ scongiuri, a pesta’ cacate,
la sorte tua è decisa a tavolino
e nun è suggerita dar divino.

‘N popolo de cinquantenni sfitti
nun sanno più come paga’ l’affitti,
se troveno a ricomincia’ da capo
p’avecce ‘n piatto de minestra sciapo.

L’esperienza c’hanno ner bagajo
ma pare che pure questa sia ‘no sbajo.
Diventa buio, er buio fa paura,
difficile pote’ trova’ la cura.

‘Ncomincia così ‘n’involuzione,
ma ner vortice c’è ‘na popolazione! 
Materia umana de grosso valore,
de perdela se dovrebbe ave’ er terore…

‘Nvece l’accompagneno a la porta,
“Costi troppo, se vedemo ‘n’artra vorta!”
Ma attenzione, mettetece er cervello:
sfili ‘na carta e vie’ giù tutto er castello!

ALESSANDRA GAZZOLO

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