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A Palazzo Trinci a Foligno la mostra "Leandra Angelucci Cominazzini. Una donna futurista"
PERUGIA - Le donne futuriste erano poche ma agguerrite. Il loro ruolo all’interno del Movimento, fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, appare ancora più interessante se si considera il tratto, al contrario, programmaticamente misogino del Futurismo, che costruiva una visione dell’arte basata su valori come la forza, la velocità, la guerra, da cui il genere femminile era considerato escluso. Le donne allora reagirono ampliando gli spazi del movimento, diventando artiste a tutto tondo, impegnate su più fronti artistici.
In questo contesto, tra le personalità femminili che aderirono al Futurismo e che permettono di analizzare, attraverso le loro opere, il contributo delle donne, spicca la figura di Leandra Angelucci Cominazzini, artista nata nel 1890 a Foligno, dove morì il 24 gennaio del 1981. E proprio a 40 anni dalla sua morte Foligno dedica alla sua illustre figlia la mostra “Leandra Angelucci Cominazzini. Una donna futurista”, in programma fino al 24 gennaio 2022 a Palazzo Trinci e nelle sale della Biblioteca Comunale “Dante Alighieri”, prodotta da CoopCulture, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e la collaborazione della Regione Umbria, del Comune di Foligno e della Pro Foligno.
Curata da Massimo Duranti (che nel 1983 curò la prima antologica e la monografia con E.Crispolti), e da Andrea Baffoni, è corredata da un catalogo con testi, oltre che dei curatori, di Domenico Cialfi, Emanuela Cecconelli, Lucia Bertoglio, Giuseppe Angelucci, Flaminia Angelucci e Marta Angelucci, la riproduzione di tutte le opere sposte a Foligno e ampi apparati con un’inedita cronologia e un’aggiornata bibliografia.
Eccezionale la presenza della grande opera di Gerardo Dottori il ritratto aeropittorico della famiglia Marinetti, realizzato tra il 1930 e il 1933. Ritrae il fondatore del Futurismo con accanto la moglie Benedetta e le figlie Vittoria, Luce e Ala, quest’ultima ritratta ancora nel grembo materno, aggiunta in un secondo momento, considerato che nel 1930, anno di prima stesura del dipinto, non era ancora nata. E’ l’unico dipinto futurista che ritrae la famiglia Marinetti al completo. Notevole la sintesi di simboli della modernità: aerei e tralicci; i tagli di luce e lo scorcio di paesaggio aeropittorico con lago, in basso.Questa grande opera di Gerardo Dottori rappresenta simbolicamente il legame con Marinetti, che accolse l’artista folignate nel movimento da lui fondato nel 1909. Fu Benedetta, sua moglie e artista, a stringere amicizia con Leandra, la quale, recandosi spesso a Roma, ne frequentava il salotto animato dai giochi delle bambine. Il legame fu tuttavia anche con Dottori, che annoverò Leandra tra i futuristi umbri lanciandola ufficialmente ad ogni livello nell’ambito dell’aeropittura.
Importante anche la sezione dedicata alle arti applicate con arazzi Hispellum, ceramiche e altri elementi d’arredo che testimoniano la versatilità dell’artista e la sua adesione ai dettami della Ricostruzione futurista dell’Universo.
Significativa la presenza dell’abito da sposa di Leandra, per gentile concessione del Museo Caprai, per la prima volta in una mostra dedicata all’artista folignate.
A corredo, vengono esposte numerose carte, immagini, diplomi tratti dall’archivio dell’artista, donato dagli eredi al Comune di Foligno, da poco riordinato e digitalizzato dalla Biblioteca comunale, dai cui depositi provengono le preziose edizioni futuriste dell’editore folignate Campitelli, che fu per anni l’editore di Marinetti. Per la prima volta si è riusciti, con la preziosa collaborazione di un privato e della Biblioteca comunale di Perugia, a presentare tutta la produzione futurista Campitelliana.
Saranno numerose le iniziative collaterali alla mostra. Il periodo futurista in città sarà raccontato attraverso visite guidate, laboratori per piccini e teatrali per i grandi, convegni, eventi sul cinema, la velocità e la musica futurista, a ricordare che quel movimento volle abbracciare ogni forma di espressione estetica.
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