
ROMA – Ormai è quasi sicuro che il cadavere fatto a pezzi e rinvenuto a Roma in un canale nel quartiere Casalpalocco sia quello dell’imprenditore 43enne Luca Alessandri.
Dell’uomo, che viveva nel quartiere Infernetto con i genitori ed era era titolare di una casa di riposo a Casalpalocco, si erano perse le tracce il 7 dicembre 2011, giorno in cui si era recato a Ostia Lido per incontrare un creditore.
Alessandri, infatti, aveva intenzione di cedere la sua quota della casa di riposo per 51mila euro. Operazione però mai avvenuta secondo quanto riferito dal fratello. Sulla misteriosa morte sono indagati anche tre amici di Alessandri, sui quali al momento non sono stati trovati dei riscontri riconducibili all’omicidio.
L’oscura vicenda rimane così costellata da tanti punti oscuri, come ha raccontato il fratello della vittima. Luca una settimana prima della scomparsa avrebbe avuto un diverbio, sfociato poi con un vero e proprio scontro fisico con il titolare di un Pub. Ma, come ricorda sempre il fratello, il giorno della scomparsa la vittima avrebbe dovuto ricevere il pagamento per la cessione dell’attività. Soldi che non mai arrivate nel conto corrente.
Anche la struttura di Via Epaminonda, che accoglieva il centro anziani è stata successivamente chiusa e, cosa strana, qualche mese dopo la scomparsa di Alessandri si sarebbe suicidato un operaio di colore che prestava servizio nella casa di riposo. Anche il suo corpo è stato misteriosamente ritrovato in un canale di Ostia Antica.
Ora il cadavere di Alessandri sarà sottoposto all’esame del Dna per avere la certezza assoluta che si tratti di lui. Il fratello non ha dubbi. La catenina e le scarpe da ginnastica e i vestiti che indossava il giorno della comparsa sono i suoi. Sono questi gli unici elementi tangibili per ora, visto che il corpo senza braccia e senza una gamba è in stato di avanzata decomposizione.