La protesta di un disabile per chiedere giustizia
ROMA- L’Italia è anche questa. Quella di Marco Bartoli, 41 anni, sulla sedia a rotelle dal 14 febbraio 2008 quando alla guida del suo motorino per evitare una micro-car, che aveva invaso la sua corsia, è andato a sbattere contro una vettura parcheggiata. Ora l’uomo costretto a cure costosissime è giunto all’esasperazione e oggi si è incatenato davanti alla corte d’appello di Roma per chiedere una giustizia più celere e un giusto risarcimento per essere diventato disabile a seguito dell’incidente stradale.
Bartoli è rimasto incatenato per alcune ore con una cartello che recitava: non posso più avere le mie gambe ma è mio diritto avere una giustizia giusta”. Infine è stato ricevuto da un dirigente del tribunale.
«In primo grado non mi hanno riconosciuto alcun risarcimento – ha detto Marco Bartoli – il mio non è un gesto contro i giudici o la giustizia chiedo solo attenzione e un processo più celere. Il 21 dicembre inizierà il processo di appello ed ho paura che si chiuda in un nulla di fatto». Dal giorno dell’incidente Marco è costretto a cure mediche anche costose alle quali non riesce più a far fronte. «Nessuno ha mai voluto prendere una mia dichiarazione su quanto avvenuto – ha spiegato Marco Bartoli – e addirittura non è stata creduta la testimonianza di una guardia giurata in servizio davanti al luogo dell’incidente che ha descritto l’esatta dinamica».