TORINO – Disordini e qualche tafferuglio in piazza XVIII dicembre a Torino, per l’inaugurazione della stazione ferroviaria di Porta Susa a Torino, da cui transiteranno i treni ad alta velocità, con il premier Mario Monti e i vertici delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e Lamberto Cardia.
Le forze dell’ordine hanno respinto un gruppo di manifestanti, circa 150, per lo più No Tav ed esponenti dei centri sociali cittadini, ma anche qualche esponente dei Cobas, dei Cub e della De Tomaso, che hanno cercato di forzare il cordone di forze dell’ordine per entrare all’interno della vecchia stazione, da cui si accede alla nuova, con lancio di sassi, uova, fumogeni e petardi.
Un esponente dell’area antagonista a volto coperto è stato fermato, indagato per resistenza a pubblico ufficiale. Due i feriti, un poliziotto che ha riportato una contusione al setto nasale e un manifestante colpito al capo con una manganellata.
Intanto all’interno il professore ha elogiato le grandi opere: “L’Italia ha bisogno di un profondo cambiamento – ha detto – , per recuperare quello slancio e quelle energie che abbiamo dimostrato nei grandi momenti della nostra storia. Sono forze che non sono spente e che hanno solo bisogno di essere svegliate, e di fiducia”. E poi: “Occorre vincere le pulsioni istintive e devastanti che tante volte hanno bloccato la realizzazione di infrastrutture, la cui esistenza è essenziale per la competitività dell’industria”, ha continuato Monti. “Sottolineo – ha aggiunto rivolto al sindaco di Torino Piero Fassino e al governatore del Piemonte Roberto Cota – l’aspetto che ho colto la buona cooperazione tra istituzioni in questa fondamentale Regione e Città ed è con questo spirito che mi rallegro con chi ha progettato l’opera”.
Tuttavia continua il dissenso contro un’opera ritenuta dispendiosa e dannosa per l’ambiente. “Dietro il progetto della Torino-Lione c’è una ferocia ideologica che nasconde la volontà di sperperare denaro pubblico per un’opera inutile e dannosa e che sarebbe un doppione di una linea ferroviaria esistente e sottoutilizzata”. Lo afferma il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Ma Monti ha mai letto il progetto della Tav in Val di Susa o ha intenzione di fare la campagna elettorale solo con slogan?”.
“Vicino al tracciato della Tav in Val di Susa che costerà all’Italia non meno di 16 miliardi di euro (quasi quanto la cifra incassata con l’IMU) esiste già una linea ferroviaria per il trasporto merci potenziata di recente e che viene utilizzata solo per 2,5 milioni di tonnellate quando ha una capacità di 20 milioni di tonnellate – continua il leader ecologista – Chi oggi continua a promuovere la Tav offende le famiglie che non ce la fanno più, che sono state impoverite dall’Imu e che devono fare i conti ogni giorno con i tagli all’istruzione, ai precari che continueranno ad essere precari”.
“I cittadini vogliono un’Italia migliore fondata sulle vere priorità del Paese che non sono certamente le grandi opere inutili come la Tav in Val di Susa che oltre ad essere dannose producono debito pubblico – conclude Bonelli -. L’Italia ha bisogno di una Rivoluzione civile per cancellare gli sprechi e le opere che servono solo a placare la voracità delle lobby del cemento e degli affari, stranamente immuni dai sacrifici che il governo Monti ha fatto fare alle famiglie italiane”.