ROMA – Otto professionisti, tra cui avvocati e medici, della capitale arrestati dagli agenti della Squadra mobile della Polizia di stato con l’accusa di corruzione e false perizie con l’aggravante dell’utilizzo di metodi mafiosi.
L’operazione anticorruzione della Polizia è stata coordinata dal Gip presso il Tribunale di Roma. Grazie al sistema di corruzione e false perizie, per anni avrebbero permesso diverse scarcerazioni facili dei boss. Tra i personaggi arrestati dalla Squadra Mobile di Roma, vi è un avvocato penalista che aveva creato un sistema di corruzione che consentiva ad alcuni suoi clienti particolari di vedersi aprire le porte del carcere ed ottenere il ricovero in strutture ospedaliere. La scelta dei pregiudicati che potevano usufruire della rete di rapporti creata dall’avvocato si basava esclusivamente sulle possibilità di poter pagare tutti gli anelli della catena corruttiva. Ruolo fondamentale della rete di corruzione scoperta dalla polizia era ricoperto dai medici, sia liberi professionisti che dipendenti di Asl della capitale. A loro era demandato il compito di effettuare false perizie che consentissero al detenuto di ottenere i benefici di legge. Tra questi figura il proprietario di una clinica romana, dove la maggior parte dei pregiudicati è stata ricoverata per le più svariate patologie.