TERRACINA (ROMA) – Svolta nelle indagini sull’omicidio di Gaetano Marino, alias Moncherino, il boss degli scissionisti di Scampia ucciso con 10 colpi di pistola la scorsa estate sul lungomare di Terracina mentre era in vacanza con la famiglia.
Nel corso della mattinata la squadra Mobile di Roma e quella di Latina hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Roma nei confronti di uomo ritenuto responsabile di aver favorito gli esecutori materiali dell’omicidio.
Insomma, “un punto di svolta verso la cattura dei killer”, come ha sottolineato il capo della Squadra Mobile di Roma, Renato Cortese.
“Oggi siamo riusciti a inchiodare il fiancheggiatore degli esecutori materiali dell’omicidio alla sua responsabiltà, col suo comportamento ha depistato le indagini e agevolato i killer”, ha detto Cortese.
Gaetano Marino fu ucciso sul lungomare di Terracina, affollatissimo di bagnanti. L’arrestato sarebbe un testimone oculare dell’omicidio che, interrogato dagli investigatori, avrebbe loro mentito negando di conoscere i killer. A incastrarlo, intercettazioni telefoniche e ambientali.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha consentito di individuare l’uomo che avrebbe avuto un ruolo fondamentale nell’uccisione di Marino. Quest’ultimo era ritenuto affiliato all’omonimo clan camorristico, coinvolto in uno scontro senza confine all’interno dell’ala dei cosiddetti scissionisti di Secondigliano per la gestione delle piazze della droga nel quartiere Scampia denominato Case Celesti. La vittima la scorsa estate stava trascorrendo con la famiglia una settimana di vacanza a Terracina quando è stato individuato dai sicari e freddato in pieno giorno sul lungomare di fronte a numerosi bagnanti. Ulteriori particolari saranno forniti durante una conferenza stampa che si terrà in questura a Roma alle 11.