I No Tav accusati di terrorismo. Oggi conferenza stampa

TORINO – Dopo le perquisizioni della Digos a Torino e in valle di Susa in ambienti legati ai no tav, la Procura di Torino ha accusato il movimento che si oppone all’alta velocità di “attentato per finalità terroristiche ed eversione per gli ultimi scontri in val di Susa”.

Nel dettaglio sono 12 le persone indagate, appartenenti a centri sociali di estrazione autonoma di Torino e della Val di Susa, in seguito ai fatti avvenuti la sera del 10 luglio scorso. Per tutti l’ipotesi di reato è di attentato con finalità terroristiche o atti di eversione e porto d’armi da guerra. Nel corso delle perquisizioni sarebbero state sequestrate bombolette urticanti, manuali per fabbricare molotov, razzi simili a quelli utilizzati la sera del 10 luglio, apparecchiature elettroniche e telefonini.

Tuttavia gli stessi No Tav rigettano le accuse che definiscono “a dir poco folli – come scrivono nel loro sito – . Accuse che vogliono piegare una lotta popolare, partecipata e pacifica su piani mediatici e militari in cui il terrore e il terrorismo vengono usati per fare paura all’opinione pubblica e portare peso e senso in un’opera e in un cantiere che senso e peso politico ne perde ogni giorno di più”.
“Da un lato – continua la nota dei No Tav –  vengono chieste discussioni politiche e dall’altro in risposta arrivano perquisizioni con l’accusa di terrorismo (art. 280). I Sindaci dopo aver chiesto con un documento firmato da oltre 20 comuni un tavolo serio, politico in cui si discuta dell’opzione zero( cioè l’utilità dell’opera e lo stop ai lavori ) appena pochi giorni fa ,chiederanno conto di questa risposta”.

Nel frattempo nel pomeriggio di oggi si terrà una conferenza stampa del movimento alle ore 16 a Bussoleno.  “Sarà un momento comune – riporta il sito No Tav –  in cui tutto il movimento nelle sue varie parti (saranno presenti sindaci e parlamentari) proverà a dare una prima risposta ai gravi fatti accaduti questa mattina in Valle di Susa. Il movimento, nella sua parte popolare , ribadisce ancora una volta che non si fa certamente intimidire da queste folli accuse, rilanciando come sempre le mobilitazioni e la lotta”.

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