Secessionisti veneti, le risposte dei politici

ROMA – Ieri mattina i carabinieri del Ros hanno arrestato un numeroso gruppo separatista denominato Alleanza. L’accusa della Procura di Brescia è quella di terrorismo. Il gruppo era pronto a scatenare la violenza, ed è accusato di aver perpetrato varie iniziative violente per ottenere l’indipendenza del Veneto.

E infatti, tra la diversa ferraglia trovata, è stato sequestrato anche un carro armato artigianale. I secessionisti erano entrati anche in contatto con la criminalità albanese per acquisire armi leggere. Il loro obiettivo era quello di far nascere un ‘direttorio’ in grado di trattare con lo Stato italiano per raggiungere la secessione del Veneto. In tutto ne sono stati arrestati 24, di cui 22 in carcere e due ai domiciliari. Tra gli indagati, che in totale sono 51, c’è inoltre un poliziotto in servizio a Padova che aveva contatti con alcuni indagati e aveva firmato anche il documento di adesione all’Alleanza. Nell’inchiesta sono finiti anche un leader dei Forconi e l’ex deputato Franco Rocchetta che ora si trova in custodia cautelare.

Le risposte dei politici

Il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, attacca la procura parlando di “arresti bluff”, e aggiunge: “Vogliono fermare gli indipendentisti, ma falliranno”.           

Anche Roberto Maroni dice la sua sull’arresto dei secessionisti veneti: “Mi sembra che stiano mettendo in galera le idee e le opinioni: questa è una prova di debolezza e non farà altro che rinfocolare lo spirito indipendentista e separatista dei veneti e  non solo”. E poco dopo aggiunge che parteciperà alla manifestazione organizzata dalla Lega a Verona.                                                                      A ben leggere le informazioni che ci vengono date sembra che qui non sono le idee ad essere messe tra le sbarre, ma le idee che vogliono farsi forza con le armi; che è ben diverso.

Il premier, Matteo Renzi, conferma il suo ruolo d’equilibrio, affermando che “Un governo non commenta mai nessun tipo di indagine” e “sono assolutamente sereno rispetto alla tenuta di ogni tipo di istituzione democratica. Il modo migliore per assicurare questa tenuta è che l’esecutivo non commenti ciò che fanno i giudici. La magistratura fa il suo lavoro: noi abbiamo grandissima fiducia in qualsiasi tipo di magistratura”.

Anche il cardinal Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente Cei, interviene sulla vicenda: “Ogni forma di violenza è sempre da ripudiare” e “le difficoltà ci sono per tutti, non solo per una parte del Paese e sono anche gravi. L’Italia è una sola”.

Beppe Grillo grida sul web: “Gli arresti in Veneto, che li si condivida o meno, sottolineano in ogni caso la possibilità che parti dello stato italiano non trovino più ragioni per farne parte. Per evitare la secessione bisognerebbe dare dei motivi ai cittadini italiani per sentirsi orgogliosi di esserlo. Ieri un condannato in via definitiva ha chiesto e ottenuto di essere ricevuto dal presidente della Repubblica. Che messaggio viene dato al Paese? E questo sarebbe possibile in Gran Bretagna, Germania o Francia, o anche in Italia con Pertini o Ciampi? La risposta è ovviamente ‘No’”.  

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