RAGUSA – La situazione è allarmante. Gli sbarchi continuano ogni giorno e stando alle informazioni riferite dagli stessi migranti, ci sarebbero migliaia di persone in procinto di salpare verso l’Italia.
Nel frattempo sono giunti a Pozzallo 422 migranti imbarcati su due mercantili che hanno raggiunto la banchina del porto ragusano. La prima imbarcazione, la «Jupiter Bay», è giunta al porto scortata da due rimorchiatori, con 322 persone a bordo. La seconda, «Mariana III», il cargo battente bandiera di Singapore, è arrivato a tarda sera con 100 migranti. I migranti stanno tutti bene e, secondo le prime sommarie informazioni, hanno pagato duemila dollari per partire da una spiaggia libica. Gli ultimi arrivati a Pozzallo riferiscono di essere afghani, siriani, algerini, libici, somali e sudanesi. Tra i migranti ci sono anche 3 morti, probabilmente deceduti durante il tragitto. Nel porto ragusano è massima allerta e la macchina organizzativa e dei soccorsi è all’opera. Negli ultimi tre giorni in totale sono 1.300 le persone tratte in salvo dalla Marina Militare mentre dall’inizio dell’anno sono 50mila.
Nel frattempo arriva la notixia che 1800 migranti sono in arrivo a Taranto nelle prossime ore. Lo si apprende da fonti del 118 e oggi pomeriggio, si terrà in Prefettura una riunione dell’unità di crisi per programmare gli interventi finalizzati all’accoglienza tra i quali, rientra anche l’allestimento di un Presidio medico avanzato. Le persone in arrivo sono quelle sbarcate nelle scorse ore in Sicilia, tratte in salvo nel Mediterraneo con l’operazione «Mare Nostrum». Nel giro di un mese è il secondo arrivo di migranti a Taranto. Lo scorso 11 maggio sbarcarono infatti nell’area del porto dalla fregata Aliseo della Marina Militare 380 perosne, in prevalenza siriani, che furono sistemati in alcune strutture predisposte dal Comune di Taranto tra cui un’ex scuola media ed una ex palestra, e in altre della provincia.
All’arrivo dei migranti ci fu anche qualche contestazione da parte di cittadini i cui figli frequentano la scuola vicina ad una delle strutture individuate per l’ospitalità. Poi, anche con l’intervento del sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, la situazione fu subito chiarita e coloro che avevano protestato si dettero da fare per assicurare aiuti e soccorsi ai profughi e soprattutto ai bambini. Gran parte dei siriani lasciò Taranto nella serata dell’11 maggio dirigendosi nelle città del Nord con treni e pullman.