Napoli. In tre con uno scooter non si fermano al posto di blocco. Ucciso 17enne

Distrutte due auto dei carabinieri, la madre della vittima chiede giustizia. Catturato un altro ragazzo che si trovava nel motorino. Si cerca il terzo giovane

NAPOLI – Erano in tre a bordo di uno scooter e hanno accellerato anzichè fermarsi all’alt dei carabinieri. Dopo un inseguimento, un colpo di pistola accidentale ha ucciso Davide Bifolco, incensurato di 17 anni. . Il fatto è accaduto a Napoli. Durante un servizio di controllo del territorio, una pattuglia ha notato i tre che stavano percorrendo con fare sospetto viale Traiano, quartiere Fuorigrotta. È nato un inseguimento concluso in via Cinthia, quando il conducente dello scooter in corsa ha urtato con la ruota una aiuola, perdendo il controllo del mezzo, ‘toccando la gazzella dei carabinieri e finendo per rovinare a terra. 

Subito dopo la caduta, uno dei sospetti, inseguito da un carabiniere, è riuscito a darsi alla fuga a piedi facendo perdere le tracce. Mentre l’altro militare dell’Arma stava cercando di bloccare gli altri due, ha accidentalmente esploso un colpo con la pistola d’ordinanza che ha raggiunto uno dei sospetti, un 17enne. Il giovane è stato soccorso e portato all’ospedale San Paolo, dove però è deceduto. Il Pm di turno, subito intervenuto, sta ancora ascoltando testimonianze per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.   

Dopo l’episodio l’auto della Polizia è stata completamente distrutta e un’altra danneggiata da aclune persone che hanno protestato per l’accaduto. Intanto in caserma è stato condotto un altro giovane che era sul ciclomotore. Si tratta di  Salvatore Triunfo, 18 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio e danneggiamento. I militari sono alla ricerca di una terza persona, un 23enne latitante da febbraio perché evaso dagli arresti domiciliari dove era stato ristretto per reati contro il patrimonio. È possibile, infatti, che il ragazzo fosse anch’egli sullo scooter sfuggito ai controlli dei carabinieri.

La madre chiede giustizia

Intanto, Flora Mussorofo, la madre del ragazzo ucciso chiede giustizia. “Oggi sono morta anch’io”, ha detto con la voce rotta  dal pianto. “Aveva solo 17 anni – aggiunge la donna – non poteva fare male a nessuno. Il suo unico svago era giocare a pallone». Spiega poi di non ricordare se al suo arrivo il figlio fosse ammanettato o meno, perchè «ero in preda al panico». 

«Niente, Davide non ha fatto niente. Ma che ha fatto che l’hanno ucciso? Voglio giustizia», prosegue la donna. E racconta: «Era a casa, ha preso un giubbino e un cappellino e mi ha detto ‘vado a fare un giro e vengò. Cinque minuti, e mi ha chiamato una ragazza e ha detto ‘signora scendete che i carabinieri hanno fermato Davide, servono i documenti». «Era morto a terra – prosegue Flora Mussoforo – lo chiamavo e gli dicevo ‘alzati, andiamo. E poi ho detto ‘che avete fatto, ma nessuno mi rispondeva». La madre di Davide si rivolge nuovamente al carabiniere: «Venga qui e uccida anche me». Prova ancora a ricostruire quanto accaduto ieri sera, quando Davide le ha chiesto un cappellino perchè «voleva fare ancora un giro in motorino, ma aveva freddo». Più tardi «sono venuti a chiamarmi – spiega – sono arrivata sul posto e ho visto mio figlio a terra, ho cercato di scuoterlo ma era morto». 

  

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