Venezia 70. “Via Castellana Bandiera”, film italiano in concorso

VENEZIA (nostro inviato) – In una Palermo simile a una favela, in una via stretta e a doppio senso, due donne, in macchina, si trovano una di fronte all’altra. Nessuna delle due vuole indietreggiare e lasciare libero il passaggio.

Entrambe, un po’ folli,  si impuntano e iniziano una tenzone drammatica che coinvolgerà vicini di casa, passanti, grandi e piccoli. Invece di arrivare a una soluzione partono scommesse su chi sarà il vincitore. Da una parte una vecchia (Elena Cotta) di antica e fiera stirpe albanese, dall’altra la stessa Emma Dante, interprete oltre che regista del film,  nella vesti di una giovane  in compagnia dell’amica con la quale convive (Alba Rohrwacher).

Il simbolismo è una chiara metafora sulle divisioni, la sottocultura, la distruttività del nostro  paese, quell’Italia ostinata, divisa in faide, fondata su valori rigidi e improduttivi,  su un mal compreso senso dell’onore. Il film porta con la mente ad altri grandi duelli cinematografici senza averne il ritmo e la spettacolarità. E’ chiaro che, essendo un italiano in concorso, la pellicola gioca in casa e, almeno dalla stampa nostrana, poche dovrebbero essere le critiche. Resta da vedere quanto, il pur buon curriculum della Dante, peserà nel giudizio finale, in gara con altri autori promettenti e non ancora visti. Personalmente devo ammettere che non è un genere cinematografico che riesca a entusiasmarmi, anche se italiano.

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