ROMA – A pochi giorni dalla presentazione fuori concorso all’ottava edizione del Festival di Roma, Come il vento arriva nelle sale italiane forte degli applausi del pubblico dell’Auditorium Parco della Musica. Il film di Marco Simon Puccioni prova a ricostruire la vita di Armida Miserere, direttrice delle carceri più difficili d’Italia negli anni del terrorismo e della P2: Lodi, Parma, Voghera, Pianosa, l’Ucciardone di Palermo (dove la chiamavano fimmina bestia), San Vittore a Milano, e Sulmona.
Lì, il 18 aprile del 2003, a soli 47 anni, si toglie la vita con un colpo di pistola nel suo appartamento vicino al carcere, cedendo a rassegnazione, rabbia e solitudine per la morte del compagno Umberto Mormile, educatore carcerario ucciso dalla camorra nel 1990. “Armida Miserere: un nome, due tragedie” diceva di sé.
Marco Simon Puccioni segue con rispetto e onestà il percorso umano di una donna tanto vulnerabile nel privato quanto dura e determinata nel lavoro, senza renderla un’eroina martire. La regia è attenta soprattutto alla dimensione più intima della protagonista, alla sua sofferenza privata: merito anche di Valeria Golino ( che al festival di Roma ha vinto il premio della Lara, Libera associazione rappresentanza di artisti per la migliore interpretazione), molto somigliante alla vera Armida, senza trucco e perennemente con una sigaretta in bocca, intensa o rigida quando serve. Tra gli altri interpreti spicca un bravo Filippo Timi nei panni di Umberto Mormile, presenza affettuosa che accompagna Armida fino all’ultimo momento.
Come il vento
USCITA CINEMA: 28/11/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Marco Simon Puccioni
CAST: Valeria Golino, Filippo Timi, Francesco Scianna, Chiara Caselli, Salvio Simeoli
FOTOGRAFIA: Gherardo Gossi
MUSICHE: Shigeru Umebayashi
PRODUZIONE: co produzione italo/francese Intelfilm/Les Films du Present, in collaborazione con Rai Cinema.
DISTRIBUZIONE: AMBI PICTURES
PAESE: Francia, Italia 2013
DURATA: 110 Min