Progetto Lazio, terre dell’olio. Le vie dell’extravergine Dop

ROMA – Promosso dalla Camera di Commercio di Rieti  insieme a Lazio Innova ed alla Camera di Commercio di Latina e Viterbo cin il contributo di Arsial nell’ambito del programma di valorizzazione delle produzioni agroalimentari regionali organizzate in occasione di Expo Regione Lazio, Roma Capitale e Unione Camere  Lazio, il Progetto Lazio Terre dell’olio è nato  con l’obiettivo di valorizzare i territori di appartenenza delle 4 DOP dell’olio del Lazio (Canino,Colline Pontine, Sabina  eTuscia) e le tradizioni alimentari connesse, al fine di tutelare la vocazione del territorio, incentivare il turismo e l’ospitalità ricettiva, sostenere le imprese olivo-oleicole ed educare alla corretta alimentazione attraverso l’utilizzo di prodotti di qualità, in particolare l’olio extra vergine di oliva.

A tal fine presso ciascuna area DOP sono predisposti dei percorsi turistici tematici e attivati sportelli informativi in cui ricevere informazioni sui siti da visitare e le aziende in cui acquistare l’olio extra vergine di oliva. 

L’olio d’oliva diventa quindi  il protagonista principale del nuovo sistema di promozione e sviluppo territoriale del Lazio perché è uno dei prodotti più “identitari” della regione e  insieme ai suoi derivati,  rappresenta un prodotto regionale tipico d’eccellenza e nel contempo un importante simbolo del  territorio in termini di storia, di cultura e sostenibilità.

La Sabina è da sempre connessa con l’olio d’olivo. Testimonianze millenarie parlano della storia di questo prodotto nel territorio tra Rieti e Roma che presenta uno tra i più bei paesaggi olivicoli del nostro Paese.. Queste aree di produzione, ricche di cultura, con uno straordinario  patrimonio storico e naturale, sono un veicolo straordinario per la definizione di nuovi percorsi turistici a tema e per offrire, attraverso la valorizzazione delle eccellenze culturali ed enogastronomiche di ciascuno dei territori DOP, la possibilità di soggiornare in luoghi di rara bellezza come  Castelnuovo di Farfa, un borgo di origine medievale che sorge su un poggio, in una delle zone più belle e suggestive della Sabina, tra il fiume Farfa ed il torrente Riana. Famoso per l’eccellenza dell’olio che produce, ospita anche il Museo dell’Olio della Sabina. Il centro storico di Castelnuovo si presenta ancora intatto e ricco di atmosfera: all’interno è possibile ammirare i più antichi palazzi del paese.Ad appena 2 km in linea d’aria si staglia tra il verde l’Abbazia di Farfa, meta culturale ed artistica di primaria rilevanza. La storia del paese di Fara è strettamente collegata con quella dell’Abbazia di Farfa, fondata nel VI sec. Il centro religioso divenne in poco tempo uno dei maggiori poli culturali e politici del Medioevo nella Sabina. Vi soggiornò anche Carlo Magno durante il suo viaggio a Roma per ricevere l’investitura imperiale dal Papa. Conquistata e gravemente danneggiata nell’898 dai Saraceni, nell’XI secolo con la riforma cluniacense, divenne la sede di uno dei più importanti scriptorium che produsse molti codici miniati con minuscola romana detta “farfense”. L’antico borgo, con insediamenti risalenti al paleolitico medio, all’età del bronzo e del ferro, racchiude la quattrocentesca Chiesa di S. Antonino, il castello probabilmente edificato prima del 1006 e un nteressante Museo Civico.

Per i turisti che vogliono approfondire la conoscenza di questo splendido territorio la Regione Lazio propone quattro itinerari dell’olio:

– Itinerario Dop Canino: lungo il “territorio farnesiano” per rivivere il medioevo tra le tipiche viuzze a saliscendi, le chiese romaniche e le rocche castellane costruite sul panorama di fertili colline tufacee.

– Itinerario Dop Colline Pontine: dalla città dei butteri Cisterna di Latina al golfo di Gaeta, passando per le rovine archeologiche dell’antica Norba e il monumento naturale del Giardino di Ninfa.

– Itinerario Dop Sabina: dalla Sabina romana a quella reatina, la scoperta di Palombara Sabina, Nerola, l’abbazia di Farfa e il museo dell’olio a Castelnuovo di Farfa.

– Itinerario Dop Tuscia: dalle etrusche Tarquinia e Tuscania al lago di Bolsena, arrivando a Civita di Bagnoregio e poi Civita Castellana, proseguendo fino al parco dei mostri di Bomarzo.

Oltre agli oli, i visitatori potranno conoscere le altre eccellenze enogastronomiche dei quattro territori: i vini Docg-Doc e Igt e tutti gli altri prodotti a marchio DOP.

 

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