Bortolussi (Cgia Mestre): Il redditometro sta diventando un psicodramma nazionale

Dal redditometro il fisco incasserà 815 milioni, ma da Tares e aumento Iva previsto da luglio gli italiani pagheranno 4 miliardi in più rispetto al 2012

VENEZIA – Per Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre: “Il redditometro sta diventando un psicodramma nazionale. Mentre si sta sollevando un polverone su una  misura  che nel 2013 porterà nelle casse del fisco 815 milioni di euro, nessuno ricorda che l’avvento della Tares e il previsto aumento dal prossimo mese di luglio di un punto percentuale dell’Iva, che passerà dal 21% al 22%, costeranno  ai contribuenti italiani oltre 4 miliardi di euro in più rispetto a quanto hanno pagato nel 2012”.

CONFRONTO AUMENTI FISCALI DA REDDITOMETRO E DA IVA E TARES
– anno 2013 – (valori in miliardi d €)

Elaborazione Ufficio studi CGIA
(*) previsione di gettito prevista nel 2013
(**) nuova tassa sui rifiuti che sostituisce la Tarsu o la Tia
(***) stima gettito aggiuntivo dal 1° luglio a seguito aumento aliquota dal 21% al 22%
 
Ma la polemica della CGIA non finisce qui.
 
“Dimensionando gli effetti economici che produrrà il nuovo redditometro  – prosegue Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – emerge in maniera molto evidente che è stato montato un allarmismo eccessivo. Per carità: il rischio che si possano verificare delle storture in grado di mettere in difficoltà i contribuenti onesti esiste,  ma l’attenzione che è stata rivolta a questo strumento mi sembra eccessiva e non giustificata”.
 
Dalla CGIA sottolineano che nel 2013 i controlli da redditometro saranno 35.000: pertanto, interesseranno lo 0,08% dei contribuenti italiani (ricordiamo che il loro numero totale è di circa 41 milioni).
 
Secondo la Relazione tecnica allegata al decreto n° 78/2010 che ha istituito il nuovo redditometro, il gettito previsto per il 2013 sarà, come abbiamo già detto più spra, di 815 milioni: 100 milioni dall’attività accertativa, gli altri 715 verranno incassati attraverso l’autotassazione.
Pertanto, solo dall’attività accertativa verrà recuperato lo 0,6% del totale dell’evasione stimata dal Fisco (che il Fisco stima in circa 120 miliardi di euro), mentre l’incidenza sul totale del gettito tributario (pari a 481,3 miliardi di euro) sarà dello 0,15%. Su ognuno dei 35.000 contribuenti interessati dall’accertamento graverà una imposta media di 2.857 euro.
 
Attraverso la cosiddetta compliance (gettito di 715 milioni di €) ipotizziamo che l’aggravio su ciascun contribuente italiano sarà di  17,21 €, mentre per ciascuna  famiglia si attesterà sui 28,4 €.
Infine, il costo complessivo della misura (815 milioni) inciderà sulle tasche di ciascun contribuente italiano per 19,60 € e su ciascuna famiglia per 32,30 euro.
 
 
 
L’IMPATTO “SOFT”  DEL REDDITOMETRO – ANNO 2013

(*) l’accertamento viene effettuato nei confronti dei singoli contribuenti
Il gettito per ciascun contribuente e per ciascuna famiglia è stato ottenuto dividendo il gettito atteso
come risultante dalla relazione tecnica al DL 78/2010 rispettivamente per 41,5 milioni di contribuenti
e per 25,1 milioni di famiglie

Condividi sui social

Articoli correlati