Valtur, ancora incerto il futuro dei lavoratori

Il 7 giugno un incontro al Ministero, e il presidio dei lavoratori

ROMA – Dopo tanta silenziosa attesa, è stata accolta la richiesta di incontro avanzata dalle organizzazioni sindacali, e il prossimo 7 giugno Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sono state convocate presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per trovare una soluzione conclusiva alla complicata vertenza Valtur, ancora senza un ufficiale acquirente.

L’operazione di cessione infatti non è ancora stata chiusa, anche se da diverse fonti di stampa è trapelata la notizia che tra le due offerte presentante, Orogroup Spa dovrebbe aver prevalso sul gruppo Uvet.
Ad un passo dall’avvio della stagione estiva, ancora non si hanno notizie ufficiali sul futuro del grande tour operator, sul mantenimento dell’occupazione sia strutturale che stagionale e molte strutture ricettive rischiano di non aprire, mettendo così a rischio molti posti di lavoro.
È il caso, ad esempio, dei villaggi di Finale Pollina in Sicilia e Santo Stefano in Sardegna, per i quali non si hanno notizie di apertura da parte della amministrazione straordinaria di Valtur o della sede milanese rischiando pesanti ripercussioni su un contesto sociale già fortemente colpito dalla crisi.
È per questo che, nonostante la convocazione per la mattina del 7 giugno al Ministero dello sviluppo Economico, le organizzazioni sindacali, in accordo con le lavoratrici ed i lavoratori Valtur, hanno deciso di confermare il presidio già organizzato per lo stesso giorno, così da sostenere la delegazione convocata e tenere alta l’attenzione sulla difficile situazione e coinvolgere tutti i soggetti anche istituzionali utili ad ammortizzare e assorbire gli effetti della profonda crisi di Valtur.

Valtur, tour operator italiano che fa capo alla famiglia Patti, il 13 ottobre 2011 aveva depositato l’istanza per richiedere l’amministrazione straordinaria (Legge Marzano) a causa dei troppi debiti.
L’Azienda ha particolarmente risentito della crisi dei Paesi del Maghreb che ha limitato i flussi turistici in Tunisia ed Egitto, e, nonostante le 22 strutture recettive in Italia e all’estero e un fatturato di circa 200 milioni di euro, ha un indebitamento di 303,6 milioni di euro.
La Valtur ha circa 2mila dipendenti in Italia.

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