Alitalia. Ora la parola passa ai lavoratori

ROMA  – Si apre uno spiraglio concreto nella complicata vertenza ALITALIA.

Nella notte, dopo 17 ore di confronto, azienda, sindacati e associazioni professionali hanno firmato un preaccordo, un verbale di confronto, che dovra’ passare ora al vaglio del referendum tra i lavoratori. Tra le misure previste la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980, e la riduzione del taglio degli stipendi all’8%.

L’azienda ritiene di avere sfruttato ogni flessibilita’ negoziale rispetto a quanto deciso dal cda. Mentre i sindacati e le associazioni professionali giudicano quanto contenuto nel verbale come quello che e’ stato possibile raggiungere nel lungo negoziato. Soddisfazione emerge anche dal governo. “Abbiamo fatto il massimo sforzo possibile per avvicinare le parti. Ed abbiamo ottenuto piu’ aeromobili, meno esuberi e di tenere le attivita’ di manutenzione all’interno dell’ALITALIA, riducendo al minimo il taglio dei salari”, ha detto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio. Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, a Radio 24, ha sottolineato i benefici in termini di competenze per lo stato nel caso in cui fallisse l’accordo. “L’amministrazione straordinaria, se questa manovra fallisse, butterebbe sullo stato italiano tutti costi della gestione ALITALIA e della liquidazione, e sarebbero costi altissimi: solo l’amministrazione straordinaria costerebbe oltre 1 miliardo di euro”. Lo Stato in ogni caso assicura 200milioni di garanzia, che scatterebbero nel caso in cui a meta’ 2018 ci fosse un discostamento dal piano previsto dall’intesa. Anche Etihad ha garantito la copertura delle proprie spettanze. La firma definitiva dell’accordo ci sara’ solo dopo il referendum tra i lavoratori.

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