Usa. L’uragano Sandy perde potenza. 48 le vittime accertate. LE FOTO

A New York 18 morti. La tempesta Sandy ha rapidamente perso forza e ha perso «tutte le sue caratteristiche tropicali» man mano che si avvicina verso il Canada

NEW YORK – Una devastazioni come quelle «della Seconda Guerra Mondiale». Così molti americani commentano il passaggio dell’uragano Sandy che nella “grande mela” ha ucciso  almeno 18 persone.
Vittime che ha confermato il sindaco della metropoli americana Michael Bloomberg nel corso di una conferenza stampa. Il bilancio precedente registrava 10 vittime, ma con il ritirarsi delle acque sono venuti alla luce diversi corpi senza vita nei quartieri inondati.

«In totale abbiamo avuto 18 morti almeno a New York», ha dichiarato il sindaco, per il quale il fenomeno meteorologico ha avuto una «intensità storica» con danni che gli hanno ricordato «le immagini viste alla fine della Seconda Guerra Mondiale».

Bloomberg ha lodato i newyorkesi per la loro «resistenza» e ha detto che la città «è sulla via della ripresa». Poi ha confermato la ripertura di Wall Street, alle 13,30 ora italiana, ma ha annunciato che le scuole resteranno ancora chiuse oggi a New York.

«Una devastazione inimmaginabile», ha detto invece il governatore del New Jersey, Chris Christie. Parole che spiegano efficacemente le conseguenze della furia con cui l’uragano Sandy si è abbattuto sulla costa orientale degli Stati Uniti, portando morte e distruzione.  Il bilancio è terribile: almeno 48 vittime, di cui 18 a New
York (ma il bilancio sale di ora in ora); 8 milioni di americani al buio (molti dei quali senza acqua); e danni incalcolabili che qualcuno azzarda a quantificare: fino a 50 miliardi di dollari, una delle catastrofi naturali più costose della storia. Il presidente americano, Barack Obama, ha dichiarato lo stato di calamità per lo Stato di New York e il New Jersey e, ora che la tempesta è passata, sottolinea come l’emergenza non sia per niente finita.

Nel frattempo si inizia a fare una stima dei danni provocati dal ciclone sulla costa nord-orientale degli Stati Uniti. La ricostruzione dopo il passaggio del ciclone post-tropicale (aveva perso la connotazione di uragano poco prima di toccare terra) potrebbe essere tra le più costose della storia. Al momento, la valutazione iniziale dei costi, tra i 30 e i 50 miliardi di dollari, potrebbe persino essere rivista al rialzo. Finora, la tempesta che ha lasciato più danni nella storia degli Stati Uniti, l’uragano Katrina nel 2005, è costata al Paese circa 46 miliardi di dollari.

L’ampiezza del ciclone, che si è abbattuto su circa 1.500 chilometri, è la maggiore mai registrata nell’oceano Atlantico, e serve a spiegare la portata dei danni, insieme al fatto che Sandy si è abbattuta in una zona degli Stati Uniti densamente abitata, e che rappresenta, con i suoi 12 Stati, il 23% del prodotto interno lordo.

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