Iran. Scoppia la rivolta. Ucciso un manifestante, decine di arresti

TEHERAN  – La febbre della rivolta sta dilagando anche in Iran, dove oggi si sono registrati scontri con i manifestanti antigovernativi di Mirhossein Mousavi.

E arriva la notizia di una prima vittima uccisa dai proiettili delle forze dell’ordine, entrate in azione in assetto antisommossa dopo che migliaia di oppositori erano scesi in piazza per solidarizzare con la rivolta tunisina e egiziana di questi giorni, sfidando la repressione del regime iraniano. Diversi incidenti si sarebbero verificati al centro di Teheran, nelle zone che circondano la capitale e in altre grandi complessi urbani come Mashhad, Isfahan e Shiraz, dove  i manifestanti hanno dato fuoco ai cassonetti gridando slogan contro i loro governatori. Le notizie dalle zone calde arrivano a singhiozzo visto che le linee telefoniche e i collegamenti internet sono rimasti interrotti per parecchie ore. Durante queste ore è stato fatto divieto a tutti i giornalisti di dare informazioni sulle manifestazioni non autorizzate, quindi le notizie che giungono sono per lo più diffuse dai siti dell’opposizione, dai quali si apprende che decine di persone sarebbero state arrestate.

I leader dell’opposizione Mousavi e Mehdi Karroubisi avevano tentato di utilizzare il sostegno ufficiale dell’Iran alle grosse proteste di piazza arabe per convocare le proprie dimostrazioni di solidarietà. Ma le autorità si sono rifiutate di autorizzarle e hanno ammonito l’opposizione di non provocare “crisi di sicurezza” rivitalizzando le proteste che dopo le elezioni hanno causato i più grossi disordini in Iran dalla rivoluzione del 1979.
L’opposizione riformista non scendeva in piazza dal dicembre 2009, quando otto persone furono uccise.

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