Gaza. Accettato il cessate il fuoco da Israele e Hamas per 72 ore

GAZA-  E’ stato raccolto sia da Israele che dai miliziani di Hamas l’appello umanitario del ‘cessate al fuoco’ che ieri il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva rivolto  senza condizioni ai paesi belligeranti per soccorrere la popolazione.

Un cessate-il-fuoco di 72 ore che è partito questa mattina dalle 8 locali (le 7 italiane)  nel 25esimo giorno di un conflitto devastante tra l’esercito israeliano e il movimento integralista islamico palestinese Hamas che ha provocato oltre 1.400 morti e più di 8mila feriti.

La tregua è stata preceduta da due ore di bombardamenti intensi e lanci di razzi. Ma alle 8, le sirene di allarme per i combattimenti hanno smesso di suonare. La situazione rimane comunque disperata. Pierre Kraehenbuehl, capo dell’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione), ieri di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a Gaza aveva parlato di un Paese sull’orlo del baratro.   Infatti 220mila palestinesi sono ormai rifugiati nelle strutture dell’Onu a Gaza e  le condizioni di vita in questi rifugi sono sempre più precarie, specie dal punto di vista sanitario. 

Ancora più drammatica è la questione che riguarda i minori e tutti i traumi che subiscono quotidianamente. Un milione di bambini rischia di rimanere intrappolato in una zona di guerra senza accesso all’elettricità, all’acqua o ai servizi medici, denuncia Save the Children. Elettricità e acqua si stanno esaurendo e le famiglie di Gaza stanno affrontando il completo collasso dei servizi essenziali. Le strutture sanitarie sono particolarmente colpite e alcuni ospedali hanno carburante necessario a far funzionare i generatori di elettricità solo per altri 4-5 giorni.  

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