Argentina al ballottaggio. Scontro diretto tra Scioli e Macri

Fpto di Aldo Feroce

Fpto di Aldo Feroce

BUENOS AIRES – Riparte oggi la corsa alla presidenza argentina con il ballottaggio tra il candidato del governo Daniel Scioli e l’oppositore Mauricio Macri. Sono 32 milioni gli elettori chiamati alle urne ad esprimenre il proprio parere.

Risultato quindi ancora tutto da vedere, visto che Scioli ai precedenti risultati ha superato di un milione il suo sfidante. Un vantaggio minimo che però si somma ai tanti indecisi di questo ballottaggio. 

I due sfidanti, tra l’latro,  si sono affrontati in un solo dibattito televisivo nell’aula magna della Facoltà di Legge della prestigiosa Università di Buenos Aires, in cui non si sono risparmiati  accuse reciproche. Nel frattempo il governo ha dispiegato le forze armate per garantire sicurezza a questo importante evento politico. 

Gli sfidanti hanno origini italiane

Daniel Scioli, è di origini molisane. Governatore della provincia di Buenos Aires dal 10 dicembre del 2007 e, rieletto nel 2011, Scioli 58 anni, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente durante il mandato di Nestor Kirchner – il defunto marito dell’attuale presidente dell’Argentina – è anche stato deputato e segretario allo Sport e al Turismo. Candidato alla presidenza per il Fronte per la Nazione, si è imposto alle primarie di agosto con circa il 38%.

Il suo sfidante Mauticio Macri ha origini calabresi, figlio di un imprenditore arrivato in Argentina nel 1949. Capo del governo di Buenos Aires, Macri è il candidato dell’opposizione con Cambiamo. All’inizio del 2003 ha fondato il partito Compromesso per il Cambiamento, mentre nel 2005 ha creato l’alleanza elettorale Proposta repubblicana, insieme a Ricardo Lopez Murphy, presidente del partito Ricreare per la Crescita. Venne eletto deputato e nel 2006 ha alternato la sua attività al Congresso nazionale a quella di presidente del Boca Juniors.

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