In Siria una carneficina, oltre 150 morti in attacchi Isis

DAMASCO  – Una serie di attentati vicino a un santuario sciita, alla periferia della capitale della Siria, e a Homs, rivendicati dai jihadisti dell’Isis, hanno ucciso ieri oltre 150 persone, mentre Washington e Mosca lavorano per ottenere un cessate il fuoco.

Lo Stato Islamico ha rivendicato la carneficina proprio mentre il segretario di Stato americano, John Kerry, ha riferito che è stato raggiunto un accordo provvisorio con la Russia sui termini di una tregua per mettere fine a cinque anni di brutale conflitto in Siria. L’inviato dell’Onu per la crisi siriana, Staffan De Mistura, ha “”condannato con forza”” questi attentati, secondo un comunicato diffuso dal suo portavoce.Vicino Damasco, un’autobomba seguita da due attentati suicidi consecutivi ha colpito l’area vicino al santuario sciita di Sayyida Zeinab e ha provocato 83 morti secondo l’agenzia di stampa Sana, 96 per l’Osservatorio siriano sui diritti umani. Tra le vittime ci sarebbero numerosi bambini: gli attacchi, infatti, sono stati compiuti mentre gli studenti uscivano dalle scuole.L’Osservatorio siriano ha poi riferito che due autobomba hanno ucciso almeno 59 persone, e ne hanno ferite altre decine, nel quartiere a maggioranza alawita di al Zahraa, nella città di Homs, nel centro del Paese.

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