Dissesto idrogeologico. In Italia si continua a morire di fango

ROMA – In Italia si continua a morire per il fango.

Sistematicamente da anni e con una frequenza drammaticamente crescente assistiamo a frane, allangamenti che provocano morti, feriti e danni enormi. E sistematicamente ogni governo ripropone il medesimo copione: annunci di piani contro il dissesto idrogeologico.

Ma sono parole solo parole. Come quelle del ministro Galletti che alcune mesi fa aveva dichiarato che il dissesto idrogeologico è la priorità del governo omettendo, però, di dire che proprio il governo ha approvato leggi che asfaltano il territorio come il decreto Sblocca Italia o la riforma della pubblica amministrazione che ha introdotto il silenzio assenso per nuove edificazioni.

Nel nostra Paese le leggi a difesa del territorio sono state sistematicamente demolite mentre si continua a autorizzare cemento ovunque. Si sono affossati scientificamente i controlli ambientale e del territorio: il Corpo Forestale soppresso, le Agenzie regionali per la protezione ambientale sono mortificate e senza risorse. Sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici il governo italiano l’azione del governo è ridicola ed irresponsabile: si autorizza l’aumento della produzione di petrolio e si affossano le energie rinnovabili. In Italia ogni anno abbiamo 1.000 frane gravi che, è ormai evidente, per il governo sono priorità solo a parole.

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