Roma, di nuovo emergenza rifiuti. Marino, ‘da maggio non saprò dove metterli’

ROMA – Da maggio a Roma potrebbe essere di nuovo emergenza rifiuti.  Come ha denunciato infatti  questa mattina il sindaco Ignazio Marino, che ha incontrato il procuratore capo Giuseppe Pignatone. 

Marino ha quindi espresso la sua preoccupazione relativamente all’ordinanza in scadenza per il conferimento dell’immondizia di Roma negli impianti di Colari. L’interdittiva  è stata stabilita due mesi fa dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, e scadrà a fine maggio, mentre il TAR del Lazio, il 29 di aprile, dovrà pronunciarsi in merito alla richiesta del Colari di sospendere il provvedimento.

“Tra qualche giorno non saprò più come e dove smaltire i rifiuti di Roma” – ha detto Marino -. “Siamo in una situazione di stallo totale. Ho esternato le mie preoccupazioni al procuratore affinché mi venga indicata una strada da percorrere per uscire da questo scacco matto perfetto”. “Da chirurgo preferisco prevenire piuttosto che curare. A fine maggio scade l’ordinanza con la quale conferiamo ai due impianti Tmb di Colari lo smaltimento dei rifiuti. Però da un lato la magistratura ha portato alla luce con i suoi arresti di Cerroni e del suo gruppo una serie di reati che io non potevo immaginare fossero così gravi e dall’altro c’è il prefetto che mi dice di non poter pagare le aziende coinvolte e continuare a conferire i rifiuti”.  “Non voglio arrivare a fine maggio con il problema ancora sul tavolo – ha aggiunto il primo cittadino. 

L’amministrazione capitolina guarda con preoccupazione anche al 27 aprile, giorno in cui si terranno le canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, e cioè quando la capitale dovrà ospitare centinaia di turisti e fedeli. Per non parlare poi del 25 aprile e del primo maggio.   Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha chiesto ‘il sostegno dell’Anci’ per convincere il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che si è detto contrario, a indicare un commissario per la gestione dei rifiuti nella Capitale. È stato permesso a un solo soggetto – ha spiegato lasciando l’ufficio di presidenza dell’Associazione, riunitosi questa mattina nella sede di via dei Prefetti – di gestire per circa 50 anni lo smaltimento dei rifiuti della città, e ora che è stato arrestato e che alle amministrazioni pubbliche non è consentito avere rapporti con le sue aziende, come si fa? Il prefetto ha bloccato tutto e il ministro non vuole nominare un commissario… Io non riesco a trovare una soluzione, ma magari il Governo e il prefetto ce l’hanno. Nel caso me la indichino”. 

Dal canto suo  il  ministro  dell’Ambiente Gian Luca Galletti  ha risposto alle preoccupazioni di Marino sottolineando la massima attenzione al problema, in una nota ha dichiarato:  “L’Sos lanciato oggi dal sindaco Marino non rimarrà senza risposta”.  “Ho intenzione – ha affermato Galletti – di chiarire con Comune, Provincia e Regione quali sono gli ostacoli che impediscono la soluzione della questione, utilizzando i poteri ordinari e straordinari che la legge attribuisce loro. Intendo chiarire, quindi, cosa potrebbe e dovrebbe fare il Commissario,
reiteratamente invocato, che il Sindaco o il Presidente della Regione non possono già fare”.  “L`emergenza rifiuti nella Capitale – ha aggiunto il ministro – è una lunga vergogna politica per tutto il Paese che pesa sulle amministrazioni di oggi e su quelle di ieri, al di là delle eventuali responsabilità penali che sarà la magistratura a giudicare”. 

“Convocherò tutte le parti interessate – ha poi concluso Galletti – mettendo ciascuno di fronte alle proprie responsabilità e non accetterò scaricabarile su un tema che è di piena e completa competenza regionale e comunale, nel quale il Governo può intervenire sono dinanzi ad una grave resa politica e amministrativa, ad una dichiarazione di impotenza e incapacità di chi è tenuto ‘ex lege’ ad affrontarlo e risolverlo”.

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