Coppe, tutto rinviato. Retrocesse anche Palermo e Siena. Rigurgiti di razzismo

In vetta

Per la Juventus il clima festoso è stato, in parte, guastato da un pimpante Cagliari che ha impegnato oltremodo la Vecchia Signora impedendole di vincere la decima partita e, soprattutto, almeno di eguagliare il record delle vittorie consecutive appartenente a  Capello (10 nel 2006). 

Comunque, in casa bianconera, sono ormai proiettati verso il futuro e, nell’immediato, si attende   la comunicazione della  conferma di Conte, il quale continua ad esprimersi in dubbiosi monosillabi;  in arrivo anche il primo grande acquisto che dovrebbe essere Higuain dal Real Madrid. 

 

Napoli, qualche addio ci sarà.

A Napoli i festeggiamenti per il secondo posto Champions sono stati degni della festa di Piedigrotta con fuochi d’artificio e musica; peccato che ci si sia messo di mezzo il retrocesso Siena ad impedire fino alla fine la vittoria, giunta solo al termine del recupero, a coronamento di un campionato sicuramente splendido.   Ma, ora, per i calorosi tifosi partenopei arriverà il momento degli addii: uno, quello di Mazzarri, appare quasi certo, solo in attesa di comunicazione ufficiale; l’altro, quello di Cavani, sembra, invece, ancora da mettere in piedi ma di fronte a 63 milioni di euro di clausola rescissoria che potrebbero arrivare da Madrid o Manchester, ci sarebbe poco pensare.

Mazzarri dovrebbe andare alla Roma perché, non lo dice ma lo fa capire, rimanendo ancora a Napoli, dopo questo secondo posto, dovrebbe aspirare solo allo scudetto e, in caso di fallimento,  rischierebbe di rovinarsi l’attuale buona reputazione. Allora, forse è meglio lasciarsi, ora, così senza rancor,  da buoni amici, con tanti ricordi e rimpianti, magari anche rimettendoci economicamente, e andare a tentare nuove avventure altrove, dove nessuno ti chiede di vincere il campionato ma solo di rilanciare una squadra e una società fra le grandi.  Questo profilo porta dritto alla Roma e il tecnico livornese ne è silenziosamente affascinato.  Vedremo che succederà da lunedì prossimo quando si chiuderà l’ultima pagina di questo libro a copertine bianconere. 

 

Milan boccheggiante e sofferente fino alla fine. 

In terza posizione, le aspirazioni del Milan, dopo la vittoria delle Fiorentina a mezzogiorno, si sono fatte estremamente più  difficili,  alla sera, perché, con i viola, ormai,  ad un misero punto dietro, e con la Roma che avrebbe pure potuto prendere l’intera posta (nel primo tempo perché un grande Abbiati glielo ha impedito, nel secondo,  perché ha tirato i remi in barca) ora, bisognerà solo vincere a Siena e basta.  Ansia e sofferenza fino all’ultimissimo minuto di un  campionato che era cominciato così e così è destinato a concludersi.          

Attendere l’ultima giornata, per fortuna in casa di un’avversaria già retrocessa, per essere certi di poter accedere alla Champions (e, pure, attraverso i preliminari….) non pensiamo proprio che abbia fatto felice Berlusconi e Galliani, per non parlare della tifoseria rossonera.  Ma, stavolta, almeno per la partita con la Roma qualche giustificazione ci sarebbe:  Muntari ha dato un’ampia prova di come la follia umana possa non aver limiti  e giungere, all’improvviso, fulminante, lasciando tutti sbalorditi.  Il ghanese (noto per lo storico gol non gol alla Juve) si è reso protagonista di una clamorosa quanto giusta espulsione, riprovevole  sotto ogni aspetto (ha messo le mani addosso all’arbitro cercando di impedirgli l’estrazione del cartellino rosso) che non trova alcuna giustificazione, lasciando in 10 la squadra per più di 45′ in una partita strategica che avrebbe dovuto chiudere la questione Champions.  Comunque, al di là del caso Muntari, il Milan aveva subito la pressione della Roma, manifestandosi fiacco e senza nerbo, privo di quella determinazione indispensabile per l’importanza dell’incontro.  Prova d’appello,  ulteriormente inappellabile,  a Siena, dove i rossoneri si giocheranno l’intera stagione e dal suo esito potrebbero dipendere tante cose future, a cominciare dalla riconferma di Allegri, voluta, però,  fortemente da tutti, meno da uno….. 

 

Ancora rigurgiti razzisti.

A S. Siro la partita ha corso il rischio di essere sospesa per colpa dei soliti imbecilli che hanno preso di mira Balotelli e che, solo dopo vari annunci e una fermata dell’arbitro,  hanno deciso di terminare la loro squallida esibizione canora.  Questi nefasti personaggi,  oltre che non avere più accesso a manifestazioni sportive, dovrebbero essere perseguiti anche penalmente, invece, scommettiamo che  ci sarà la solita multa o qualche giornata di squalifica al campo, a pagare sarà la società (incolpevole) e via, alla prossima occasione, eccoli ancora a trastullarsi con i soliti cori insultanti ? .       

 

Fiorentina, la speranza è l’ultima a morire

La Fiorentina, stando all’attuale classifica, sarebbe la prima squadra con l’Europa League, già in tasca ma i viola, grazie al pareggio della Roma a S. Siro,  continuano a sperare nel miracolo Champions che potrebbe realizzarsi solo se, contemporaneamente, il Milan non dovesse vincere a Siena e loro passassero a Pescara.  E’ un terzo posto in mano a due avversarie retrocesse. Fino a che punto e con quanta voglia vorranno giocarselo ?   

 

Udinese e Lazio a chi il quinto posto,  per Europa League ?

L’Udinese a Milano contro l’Inter e la Lazio contro il Cagliari (forse a Trieste) si giocheranno il secondo posto disponibile  in Europa League. L’Udinese  ce la fa se vince o, anche,  se la Lazio non vince; mentre la Lazio passerebbe se vincesse e altrettanto non riuscisse a fare l’Udinese. 

Ruolo importante in questa disputa lo avrà l’Inter, terza incomoda, fuori da ogni traguardo: se i nerazzurri troveranno, almeno all’ultima giornata, quell’orgoglio che finora è mancato, potrebbero anche superare l’Udinese, facendo, così,  un favore alla Lazio. 

 

Roma, coppa Italia, ultima spes.

Roma, bella a vedersi a S. Siro,  ma ha sprecato troppo, uscendo dalla porta del campionato per la  qualificazione all’Europa League; ora,  l’unica possibilità  per riaccedervi rimane la conquista della coppa Italia, che avrà un valore doppio con la sola certezza che a beneficiarne sarà, comunque,  una squadra romana.  

 

Centro classifica, tutto nelle previsioni

Dei tre incontri che riguardavano le altre squadre, ormai fuori dai giochi, due hanno rispettato le previsioni (Chievo-Torino, finita in parità nel clima del vogliamoci bene e Catania-Pescara, decisa risicatamente da un gol di Gomez,  che forse è all’addio) mentre la terza (Parma-Bologna) ha visto la sorprendente vittoria degli uomini di Pioli, ritornati alla vittoria dopo otto partite di magra.  

Retrocessioni, nessun miracolo 

Con una giornata d’anticipo, tutto come previsto e tutto risolto nel trittico di partite interessate alla B disputate durante il pranzo domenicale. Il punto acquisito dal Genoa contro l’Inter, concomitante con la sconfitta del Palermo a Firenze,   ha definito una classifica che ha segnato la matematica retrocessione della compagine siciliana e del Siena, peraltro battuto a Napoli (ma quand’anche avesse vinto non sarebbe ugualmente servito a nulla) insieme al  Pescara, già decretata qualche domenica fa. 

Alla fine, quindi, si è salvato il Genoa, l’unica squadra che, nelle ultime giornate, forse era stata quella che aveva manifestato più costanti segni di vita (ultime 5 partite, 2 vittorie e 3 pareggi) a differenza del Palermo (3 sconfitte, 1 pari e una sola vittoria) e del  Siena che era letteralmente crollato in verticale (5 sconfitte secche).

Comunque, da quanto evidenziato nell’insieme, queste tre retrocessioni corrispondono ai valori espressi dalle dirette interessate, per le quali a nulla è valso il mercato di gennaio né i cambi degli allenatori, dei quali qualcuno, dopo essere stato licenziato precipitosamente, è stato, poi, richiamato tardivamente,  ma, purtroppo,  inutilmente.     

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