MILANO – La stampa di casa Arcore non sembra aver accolto favorevolmente la notizia del giudizio immediato di Silvio Berlusconi. Ma i titoli dei due giornali principali, “Libero” e “Il Giornale” non brillano per originalità, parlando entrambi di un fantomatico “assalto al Cavaliere”, come se i pubblici ministeri milanesi fossero indiani che inseguono la diligenza di “Ombre rosse” con Silvio Wayne che cerca di contrastarli con il fucile. Titoli evidentemente fuorvianti ma che suonano all’unisono con la logica imperante dal 1994 secondo cui Berlusconi sarebbe un perseguitato per ragioni politiche. Gli articoli danno ampio conto delle ragioni della difesa, riportando le basi della decisione presa dal Gip milanese di giudicare immediatamente il Presidente del Consiglio.
