Tenta il suicidio per amore, ma uccide l’amico

LODI – Gianluca Mauro, un ragazzo di 19 anni disperato per essere stato lasciato dalla fidanzata ha impugnato una pistola per togliersi la vita ma dall’arma parte accidentalmente un colpo e ferisce a morte un amico.

E’ accaduto la notte scorsa a Lodi Vecchio in provincia di Lodi. La vittima, coetaneo del 19enne, voleva tentare di far desistere l’amico dal proposito suicida, in compagnia di un altro amico, ora testimone chiave della vicenda. Il 19enne è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo. La procura ha disposto un test tossicologico nei confronti del ragazzo, considerato che in passato era stato segnalato quale assuntore di stupefacenti.
quando il giovane telefona alla fidanzata, che già qualche giorno prima gli ha spiegato di non voler proseguire la relazione. Ma lui non riesce proprio a darsi pace e le dice che vuole uccidersi. La ragazza, allarmata, avvisa due amici comuni che abitano a 15 chilometri di distanza, a Cavenago D’adda.

A Luigi Villa, 19 anni, che poi verrà ucciso, e al coetaneo Angelo, la giovane chiede di chiamare Gianluca. Ma i due amici decidono di prendere il motorino e di precipitarsi a casa di Gianluca. Quando suonano al campanello della sua abitazione, lui esce di casa con in mano la pistola che sparerà il colpo fatale e che il padre, cacciatore, detiene in casa da anni insieme a diversi fucili. Si tratta di una Galibondo calibro 9. Il ragazzo, inseguito dagli amici, si dirige verso il ballatoio al piano di sopra, adibito a studio. I ‘salvatorì ritelefonano all’ex fidanzata di Mauro, le spiegano che Gianluca fa sul serio, che ha con sè una pistola carica. Lei gli parla, e la situazione sembra rientrare, tanto che per un attimo, come ha poi raccontato Angelo, l’arma viene messa da parte. Dopo poco, però, parte un’altra telefonata. E parte il colpo.

Assolutamente accidentale, diranno testimoni e inquirenti. Un unico proiettile che raggiunge alla testa Luigi Villa. Il giovane muore sul colpo. L’ ex fidanzata è ancora al telefono. Sente tutto e cerca di farsi dire qualcosa, urla per farsi sentire ma nessuno è più al telefono per spiegarle, in quei concitati minuti, quello che sta succedendo. Gianluca e Angelo, ancora sotto choc, tentano di rianimare l’amico. Lì per l credono di poter ancora fare qualcosa. Ma quando capiscono che non c’è più nulla da fare, scendono al piano inferiore e iniziano a chiedere aiuto. I sanitari del 118, contattati dal padre di Gianluca, non possono far altro che constatare il decesso. La polizia arriva in pochi minuti e cerca di ascoltare più persone possibile. Trova Gianluca con gli abiti intrisi di sangue, fuori di sè, e lo arresta per omicidio colposo. Titolare delle indagini è il pm lodigiano Giampaolo Melchionna. Il padre di Gianluca, una volta ascoltato sui fatti, rischia un’incriminazione per omessa custodia di armi. Si cerca, infatti, di capire come il ragazzo abbia potuto impossessarsi della pistola che ha ucciso Luigi Villa, sul cui cadavere, oggi, è stata effettuata un’autopsia.

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