Mentre il principale responsabile del disastro economico italiano, Giulio Tremonti, scrive libri e medita il passaggio armi e bagagli alla Lega di Umberto Bossi, Mario Monti annuncia la “fase due” della sua azione di politica economica, che consisterebbe in nuove “lenzuolate” alla Bersani, cioè le liberalizzazioni e la riforma del mercato del lavoro.
Approvata definitivamente una manovra economica giudicata giustamente da Susanna Camusso “sommamente iniqua”, fatta al novanta per cento da tasse, ora l’Esecutivo vorrebbe passare all’approvazione di quegli strumenti che possono aiutare la crescita economica. Nel frattempo, l’Istat ha comunicato che, nel terzo trimestre del 2011, il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,2%. Per parlare di recessione ci vogliono due trimestri negativi ma il segnale è in equivoco ed annuncia la crisi prossima ventura.
Di fronte a questo quadro, sia