Napolitano scioglie le Camere. Non c’era altro da fare. Il Pd, ora le politiche progressiste

ROMA – E’ stata la consultazione e più rapida nella storia della Repubblica dopo le dimissioni da parte del presidente del Consiglio, Mario Monti.

Dopo poche ore, ricevuti i gruppi parlamentari, Giorgio Napolitano ha sciolto le Camere le Camere. “Conclusione prevista e già segnata dai fatti”., ha detto  Giorgio Napolitano. Ora  resta da definire formalmente la data del voto, prevista per il 24 febbraio. Il Capo dello Stato nel dare l’annuncio ha  fatto una precisazione rispetto a notizie che erano state diffuse in mattinata:. “Ho visto che qualche giornale-afferma- parla di un mio messaggio al Paese, ma prassi consolidata è che Il Presidente un messaggio lo rivolga a reti unificate la sera del 31 dicembre”, svolgendo considerazioni “su quello che è accaduto e che attende il Paese.Il percorso è stato vividamente prefissato e non ho avuto alcuna ombra da chiarire”. “Non esisteva alcun spazio per  sviluppi in sede parlamentare- ha proseguito-.anche per la semplicissima ragione che da un lato avevamo davanti solo il tempo minimo per approvare la legge di stabilità del bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio, dall’altro ci avviavamo alla data di metà febbraio per lo scioglimento della legislatura in quanto scadevano i cinque anni”. Per quanto riguarda il giudizio sul governo, Napolitano ha affermato che “ non zspetta a me ma alle forze politiche. Io ho via via valorizzato  gli effetti che le decisioni del governo Monti hanno avuto  soprattutto in chiave di credibilità e autorevolezza del Paese in Europa e sulla scena internazionale..” Poi ha affermato che riferirà a  Monti i timori del Pdl sul suo ruolo superpartes“.

Ho preso nota- ha detto- di quella preoccupazione che riguarda in particolare la terzietà che Mario Monti dovrebbe avere in campagna elettorale”. La richiesta che Monti resti neutrale in campagna elettorale era stata avanzata, appunto,  dal Pdl al capo dello Stato. “Abbiamo sottolineato al Presidente come andando a elezioni con un governo non eletto ma tecnico” Mario Monti “dovrà tenere la sua collocazione fuori dalle parti” in questa campagna elettorale- ha detto il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto. Stesse parole  da Maurizio Gasparri che accompagnava Cicchitto.  Il  Pd ha  ringraziato sia Monti che Napolitano per il lavoro svolto in questi mesi chiedendo però che ora si apra “una fase nuova”, contrassegnata da “politiche progressiste”. “Si è chiusa la fase del governo tecnico, si va alle elezioni e la sovranità torna al popolo. Noi siamo consapevoli che l’Italia merita ora un seconda fase”, fatta di “politiche progressiste e riformiste”, ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini aggiungendo che ora deve passare “un principio molto semplice: chi ha di più deve mettere di più; chi di meno deve mettere di meno”. Pierferdinando Casini, parlando a Napoli  ha assicurato che l’Udc “rispetterà le scelte del presidente del Consiglio qualunque esse siano”, il capogruppo dell’Udc alla Camera, Gian Luca Galletti, dopo il colloquio con Napolitano ha spiegato ai giornalisti che “per non vanificare gli sforzi degli italiani e le riforme fatte bisogna continuare con forza il lavoro fatto dal governo Monti”.. E il ministro Riccardi ha affermato che Monti terrà in conferenza stampa  “ un discorso di alto respiro”. La Lega nord  si  è detta soddisfatta  per le dimissioni di Mario Monti.

 


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