ENEA ospita la prima riunione del G7 sulla fusione

Il Centro Ricerche ENEA di Frascati, situato a Roma, ha accolto oggi la prima riunione del “G7 Working Group” sulla fusione nucleare.

Questo gruppo è nato a seguito del G7 su clima, energia e ambiente tenutosi alla Reggia di Venaria (Torino) sotto la presidenza italiana.

Alla guida di questo incontro, il presidente di ENEA, Gilberto Dialuce, in qualità di chair del G7 Energia, il direttore generale Giorgio Graditi e il direttore del Dipartimento Nucleare Alessandro Dodaro. Durante la giornata, i partecipanti hanno visitato i laboratori Divertor Tokamak Test, il Frascati Neutron Generator per la fusione a confinamento magnetico e il Laser ABC per il confinamento inerziale.

La riunione, aperta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con l’intervento di Francesca Salvemini, capo della Segreteria tecnica del ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha visto la partecipazione di rappresentanti dei Paesi del G7, dell’Unione Europea, dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) e dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). L’obiettivo dell’incontro era rafforzare la collaborazione internazionale nella ricerca sulla fusione nucleare.

L’eccellenza italiana nella ricerca sulla fusione nucleare

Gilberto Dialuce ha sottolineato come la scuola italiana di fisica e ingegneria per la fusione sia considerata tra le migliori al mondo. Questo riconoscimento è testimoniato dalla presenza di esperti italiani in posizioni chiave presso numerosi laboratori e istituzioni globali.

L’Italia ha dato un contributo significativo al programma europeo sulla fusione, con oltre 800 milioni di euro investiti negli ultimi dieci anni e un impegno medio annuale di circa 650 ricercatori.

Con il progetto DTT (Divertor Tokamak Test), l’Italia conferma il proprio ruolo di primo piano a livello internazionale, posizionandosi accanto a ITER come una delle principali strutture di ricerca per i futuri impianti a fusione. Dialuce ha inoltre sottolineato l’importanza di condividere queste competenze con i Paesi del G7.

Obiettivi e tematiche del G7

Durante la riunione, il Working Group ha delineato le priorità e il calendario dei lavori futuri, che continueranno sotto la presidenza canadese.

Tra i temi chiave figurano lo scambio di Best Practice, ovvero la promozione della condivisione delle migliori pratiche nelle attività di ricerca e nei programmi di sviluppo per migliorare la cooperazione internazionale. Altro tema è quello di affrontare le sfide tecnologiche più rilevanti per accelerare lo sviluppo di progetti legati alla fusione nucleare.

Inoltre l’armonizzazione degli standard, che prevede la definizione di criteri comuni per regolamentare i progetti di impianti a fusione, fornendo così alle industrie del settore un quadro di riferimento chiaro e armonizzato. Infina la collaborazione Pubblico/Privato, atraverso l’esplorazione di meccanismi che favoriscano la cooperazione tra questi due settori, incoraggiando gli investimenti nella fusione.

Con queste iniziative, il G7 punta a rafforzare la cooperazione globale e accelerare i progressi verso la realizzazione di impianti a fusione nucleare, una delle frontiere più promettenti per un futuro energetico sostenibile.

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