Le scie di condensazione, quelle lunghe strisce bianche che vediamo spesso attraversare il cielo, costituiscono una delle principali fonti di impatto climatico dell’aviazione.
Sebbene esistano tecnologie in grado di limitarne la formazione, l’adozione su larga scala procede a rilento, sollevando preoccupazioni tra scienziati, ONG e autorità regolatorie.
Perché le scie di condensazione sono un problema climatologico?
Queste scie si formano quando il vapore acqueo e le particelle di fuliggine emesse dagli aerei si congelano a elevate altitudini, creando strati nuvolosi che trattengono il calore terrestre. Secondo Carlos López de la Osa, esperto di aviazione sostenibile presso Transport & Environment (T&E), tali scie funzionano come una “coperta” che intrappola il calore, contribuendo significativamente al riscaldamento globale.
Uno studio pubblicato su Atmospheric Environment nel 2021 stima che le scie di condensazione possano rappresentare fino al 57% dell’impatto climatico dell’aviazione, superando le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione del carburante. Tuttavia, evitarle potrebbe essere più semplice di quanto sembri: si calcola che solo il 2-3% dei voli generi l’80% delle scie con maggiore impatto sul clima.
Le soluzioni tecnologiche in sviluppo
Tra le innovazioni in fase di sviluppo, spicca il lavoro di Thales, azienda specializzata in tecnologie aeronautiche. Presso il suo stabilimento di Mérignac, vicino Bordeaux, sono stati progettati strumenti avanzati, tra cui:
- Calcolatori dell’Impatto Climatico dei Voli: Questi dispositivi, basati su intelligenza artificiale e modelli meteorologici aggiornati, aiutano a misurare gli effetti delle emissioni non legate alla CO2, incluse le scie di condensazione.
- Cabine di Pilotaggio Connesse: Nuovi software consentono ai piloti di ricevere avvisi in tempo reale e pianificare traiettorie alternative per evitare zone di formazione di scie.
- “Orchestratori” del Traffico Aereo: Sistemi collaborativi per permettere a piloti e controllori di coordinarsi, riducendo al minimo l’impatto sul traffico.
Questi strumenti sono già in uso presso alcune compagnie aeree come Amelia in Francia e American Airlines, che stanno conducendo test su voli modificati. Nei casi studio, lievi cambiamenti di traiettoria hanno mostrato un potenziale significativo per ridurre le scie, con un incremento minimo di consumo di carburante.
Sfide e opportunità
Nonostante le opportunità, il settore deve affrontare diverse sfide. I controllori del traffico aereo temono che deviazioni frequenti possano congestionare il sistema. Inoltre, secondo Nelly Elguindi della IATA, è necessario raccogliere ulteriori dati per distinguere tra scie di condensazione con effetto di riscaldamento e quelle con effetto di raffreddamento.
D’altra parte, esperti come Matteo Mirolo di Breakthrough Energy ritengono che l’inazione non sia giustificabile. “Le scie di condensazione, nel complesso, hanno un effetto di riscaldamento significativo”, afferma, sottolineando l’urgenza di una regolamentazione stringente.
Prospettive future e ruolo della Commissione Europea
A partire dal 1° gennaio 2025, la Commissione Europea introdurrà un sistema per monitorare l’impatto delle emissioni non legate alla CO2 nei voli tra aeroporti europei. Entro il 2027, Bruxelles prevede di proporre regolamentazioni specifiche per incoraggiare pratiche sostenibili.
L’implementazione di queste soluzioni potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro il cambiamento climatico, riducendo drasticamente l’impatto ambientale dell’aviazione senza comprometterne l’efficienza.