Rome Technopole, l’ecosistema dell’innovazione che ridefinisce il futuro tecnologico del Lazio

Nel pieno delle trasformazioni che stanno ridisegnando il panorama tecnologico, industriale e accademico europeo, nasce Rome Technopole, uno dei più ambiziosi ecosistemi dell’innovazione attivati in Italia grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Con un investimento pubblico di 120 milioni di euro nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca, il progetto propone un nuovo modello di sviluppo, fondato sull’integrazione strutturale tra ricerca, alta formazione, industria e territorio, con l’obiettivo di posizionare il Lazio tra le regioni europee leader in transizione energetica, digitale e salute/biofarmaceutica.


Un hub multidisciplinare per il trasferimento tecnologico

Rome Technopole si configura come fondazione di partecipazione e rappresenta una convergenza sistemica tra le cinque università pubbliche del Lazio (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Cassino, Tuscia), le principali università private (LUISS, Campus Bio-Medico), gli enti di ricerca nazionali (CNR, ENEA, INFN, ISS) e oltre 20 imprese strategiche tra cui ENI, Leonardo, Thales, Airbus, Maire Tecnimont, Almaviva, Unicredit, nonchè numerose PMI tecnologiche.

Un partenariato senza precedenti in termini di massa critica, expertise interdisciplinare e capacità di generare impatto economico e sociale.


Linee strategiche e specializzazione S3

La progettualità di Rome Technopole si sviluppa lungo tre direttrici strategiche, corrispondenti ad altrettante aree della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) del Lazio e del PNR 2021-2027:

  • Transizione energetica (EnT): energie verdi, efficienza, decarbonizzazione, smart grid.
  • Transizione digitale (DgT): AI, cybersecurity, IoT, quantum computing, industria 4.0.
  • Salute e biofarmaceutica (H&BP): dispositivi medici, biotecnologie, pharma, health tech.

La struttura si articola in sei Spoke tematici (dalla ricerca alla formazione tecnica), all’interno dei quali vengono attivati sette Flagship Projects (FP), vere e proprie piattaforme tecnologiche condivise con le imprese, focalizzate su:

  • energie pulite (FP1),
  • rigenerazione urbana sostenibile (FP2),
  • digitalizzazione del riciclo (FP3),
  • dispositivi sanitari innovativi (FP4),
  • radar AESA e comunicazioni quantistiche (FP5),
  • intelligenza artificiale per l’aerospazio (FP6),
  • biopharma terapeutico e diagnostico (FP7).

Università e imprese: co-sviluppo come paradigma

Il cuore metodologico del progetto è l’approccio ecosistemico basato su laboratori congiunti (joint labs), open infrastructures, dottorati industriali e percorsi formativi personalizzati per rispondere in modo dinamico alle esigenze di competenze del tessuto produttivo.

L’interazione con l’impresa non è solo consultiva, ma operativa: le aziende partecipano attivamente alla definizione dei contenuti scientifici, dei fabbisogni tecnologici, e alla co-progettazione di proposte di valore. Il modello operativo adotta i principi dell’open innovation, dell’accelerazione imprenditoriale e della valorizzazione dell’intellectual property a beneficio del sistema industriale regionale e nazionale.


Sostenibilità, equità, attrattività

Rome Technopole si distingue anche per l’approccio inclusivo: una parte significativa delle risorse sarà destinata alla formazione di giovani provenienti da contesti svantaggiati, alla promozione del gender balance nella ricerca e all’estensione delle attività in collaborazione con le regioni del Sud Italia.

In parallelo, il progetto mira ad attrarre ricercatori internazionali, incrementare la capacità brevettuale del territorio e rafforzare la presenza italiana nelle catene del valore europee legate all’industria deep tech e alla sostenibilità.


Policy e governance: un progetto-pilota per il Paese

Rome Technopole interpreta il PNRR non come mera occasione di spesa, ma come leva di riforma sistemica. Il progetto funge da modello per politiche pubbliche orientate a creare ecosistemi territoriali dell’innovazione, integrare sistemi formativi e produttivi e rafforzare la capacità di programmazione strategica congiunta tra attori pubblici e privati.

La governance multilivello include la Regione Lazio, Roma Capitale, le Camere di Commercio e associazioni industriali, con un ruolo attivo nella programmazione condivisa, nella valutazione di impatto e nella sostenibilità post-PNRR.


Roma capitale dell’innovazione?

In un contesto di competizione globale e rivoluzione tecnologica, Rome Technopole rappresenta una scommessa su Roma e sul Centro Italia, per renderli non solo luoghi di eccellenza accademica, ma anche motori di sviluppo tecnologico, attrattori di capitale umano e driver di crescita sostenibile.

Una scommessa che – se vinta – potrebbe ridefinire gli equilibri dell’innovazione italiana ed europea per i decenni a venire.


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