Venezia 82. In piena Mostra, il cinema alla manifestazione pro Gaza

Si è svolta al Lido il 30 agosto, in piena Mostra del Cinema al fine di suscitare maggiore visibilità a sostegno del problema,  una dimostrazione dal titolo eloquente ‘Stop al genocidio – Corteo per la Palestina’ organizzata da un comitato che riunisce oltre 200 associazioni insieme ai centri sociali del Nord Est. 

Si parla di ben 10.000 partecipanti. Oltre ai centri, alle associazioni come quella degli Artisti No Bavaglio, ai sindacati, l’evento è stato lanciato in particolare dal gruppo Venice4Palestine, fatto di tecnici e lavoratori dello spettacolo. 

Inoltre più di 1.500 sono stati gli artisti e i cineasti che lo scorso 22 agosto, hanno firmato un appello  contro ciò che chiamano “genocidio” a Gaza e “crimine contro l’umanità “, il cui responsabile è Israele. 

Da Rosi, a Toni Servillo, alle sorelle Rohrwacher, a Emanuela Fanelli, conduttrice della serata inaugurale della Mostra del cinema di Venezia, all’attore Michele Riondino, al fumettista Zerocalcare, all’attrice Valentina Bellè e alla regista Carolina Cavalli, sono queste alcune delle personalità dello spettacolo che hanno dato l’adesione.  

Diverse migliaia di persone hanno partecipato, un fiume che per ore ha invaso il Lido di Venezia al grido di  “Palestina Libera”,  arrivando a lambire  pacificamente i dintorni del Palazzo del Cinema per poi tornare sui loro passi.

Vincenzo Vita, giornalista, saggista e politico, presente alla manifestazione, ha così espresso il significato della partecipazione sua e  delle associazioni da  lui rappresentate:  “Articolo21 e l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico sono a questa bellissima iniziativa perché oggi è in corso un genocidio”.

 “Perché – ha spiegato Vita – la caratteristica di questa nuova stagione autoritaria è di non volere che si sappia quello che succede,  ragion per cui si oscura l’informazione e si cancella la memoria. Quella memoria che rende possibile fare confronti e capire che ciò che accade oggi non è del tutto inedito, che potrebbe cioè tornare quel buio del ‘900 che abbiamo rimosso …”

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