“Aquile delle alte Marche”, un progetto dal GAL Montefeltro Sviluppo e finanziato dal PSR Marche 2014-2020
L’Aquila non è solo un emblema di forza e libertà, ma anche una sentinella di un territorio ricco di storia e biodiversità.
Da secoli, i cieli delle Marche sono il palcoscenico naturale dell’Aquila Reale, la regina dell’aria che sorvola le inaccessibili pareti rocciose e i pascoli d’alta quota dei territori montani dell’entroterra. Da ottobre, grazie a un progetto finanziato dal GAL Montefeltro Sviluppo, sarà possibile seguire in diretta la vita di questi storici abitanti del territorio, grazie a sale multimediali installate sia presso la Riserva Naturale della Gola del Furlo che nella Geoteca del Comune di Carpegna, nel cuore del Parco Sasso Simone e Simoncello.
La Gola del Furlo, crocevia di vicende e popoli regala paesaggi mozzafiato e vedute sulle pareti rocciose che fanno da rifugio a rari rapaci. All’interno di uno di questi anfratti si può osservare uno dei quattro nidi della coppia di aquile attualmente insediata in zona. Quasi sicuramente si tratta dello stesso nido descritto dal botanico Costanzo Felici nel XVI secolo, in una lettera inviata a Ulisse Aldrovandi, il padre della storia naturale.
Ma altre coppie di aquile sono presenti nel territorio del GAL: nell’area del Monte Carpegna, e presso i monti Catria, Nerone e Petrano. Un’alta concentrazione di coppie di aquile, indicatore di habitat e catene alimentari di grande qualità, che richiedono una valorizzazione legata a doppio filo ad azioni di tutela e monitoraggio.
Il “Birders del Furlo”, un’associazione no profit di appassionati guidata da Maurizio Saltarelli, sono i primi custodi di queste conoscenze. Quasi tutti i giorni si mettono a disposizione degli escursionisti e dei curiosi. Spiegano la vita di coppia (le aquile sono fedeli per tutta la vita); il corteggiamento (è una danza tra le più elaborate di tutto il regno animale), lo spettacolare rito nuziale in volo, la costruzione del nido e le amorose cure parentali. Le loro migliaia di ore di appostamenti stanno dando un prezioso contributo scientifico sulla ricca avifauna della Gola.
Il progetto “Aquile delle alte Marche – Nei cieli d’Appennino”, promosso dal GAL Montefeltro Sviluppo e finanziato dal PSR Marche 2014-2020 _ nato con l’obiettivo di valorizzare il turismo sostenibile, studiando, monitorando e tutelando gli habitat dei rapaci. Il progetto prevede l’installazione di telecamere di ultima generazione che sorveglieranno uno dei nidi di Aquila Reale e osserveranno anche altre specie di rilievo, come il Falco Pellegrino.
Il progetto passa per un protocollo di intesa tra GAL Montefeltro, Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, Ente Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello e Comune di Carpegna, per l’allestimento di sale multimediali nella sede della Riserva e nella geoteca del Comune di Carpegna per trasmettere immagini dei rapaci, documentarsi su questi predatori al vertice delle catene alimentari fondamentali per l’equilibrio ecologico, sensibilizzare la cittadinanza alla conservazione dell’avifauna e produrre una documentazione scientifica relativa alle ecologie delle specie.
Per valorizzare il patrimonio ambientale e turistico, è stata incaricata delle fasi di studio Co.R.A. Lab, spin-off dell’Università Carlo Bo di Urbino. Ne fanno parte i docenti e ricercatori universitari della Carlo Bo Fabio Musso, Marco Cioppi e Mauro Dini (Economia e gestione delle imprese), il docente di ecologia Riccardo Santolini e di economia agraria Elena Viganò.

L’Aquila Reale è simbolo di forza e libertà e al tempo stesso sentinella di un territorio ricco di storia e biodiversità. Nella Gola del Furlo, dove si intrecciano vicende e popolazioni diverse, le pareti rocciose ospitano nidi di rari rapaci: una delle coppie presenti ha quattro nidi, uno dei quali potrebbe essere lo stesso citato dal botanico Costanzo Felici nel XVI secolo in una lettera a Ulisse Aldrovandi. Altre coppie si trovano sul Monte Carpegna e sui monti Catria, Nerone e Petrano: un’alta concentrazione che indica habitat e catene trofiche di elevata qualità e che richiede misure di tutela e monitoraggio.
Il progetto “Aquile delle alte Marche – Nei cieli d’Appennino” installerà telecamere di ultima generazione per sorvegliare uno dei nidi di Aquila Reale e osservare anche specie significative come il Falco Pellegrino. Le immagini trasmesse nelle due sale multimediali permetteranno di documentare comportamento, riproduzione e cura parentale, sensibilizzare i visitatori alla conservazione dell’avifauna e fornire dati per studi scientifici.
Fondamentale è il ruolo dei “Birders del Furlo”, associazione no profit guidata da Maurizio Saltarelli, che con migliaia di ore di appostamento e attività di divulgazione spiega ai visitatori il ciclo di vita delle aquile — dalla fedeltà di coppia ai complessi rituali di corteggiamento e al lavoro di costruzione del nido — contribuendo con osservazioni preziose alla conoscenza dell’avifauna locale.
Scopriamo il progetto
Il progetto si basa su un protocollo di intesa tra GAL Montefeltro, Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, Ente Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello e Comune di Carpegna, ed è supportato dalle attività di studio affidate a Co.R.A. Lab, spin-off dell’Università Carlo Bo di Urbino. Tra i ricercatori coinvolti figurano Fabio Musso, Marco Cioppi, Mauro Dini, Riccardo Santolini ed Elena Viganò, che si occuperanno degli aspetti economici, gestionali e ecologici della ricerca.