PALERMO – Sono annegati mentre cercavano di raggiungere quel fazzoletto di terra che per loro probabilmente rappresentava la libertà, la speranza di un futuro migliore.
Questa la tragica fine di sei migranti nello specchio di mare antistante la Plaia di Catania. La nuova tragedia della disperazione è avvenuta all’alba di oggi, quando un motopesca di 15 metri, con a bordo circa 120 persone, si è arenato nelle acque catanesi. I migranti, forse siriani, hanno tentato di raggiungere la battigia a nuoto, ma sono annegati in un punto in cui il mare è profondo per un avvallamento del fondale. I loro corpi sono stati recuperati e sistemati sulla spiaggia dove ogni giorno si affollano migliaia di turisti. Qui Guardia costiera, Carabinieri e Polizia con gli uomini della Scientifica hanno avviato le procedure per ricostruire quanto accaduto. Un gruppo di sommozzatori ha perlustrato il fondale nella zona in cui si è arenato il motopesca alla ricerca di altre vittime, ma al momento non è stato trovato nessun altro cadavere.
Nel frattempo il gruppo di superstiti, tra i quali ci sono anche donne e bambini, è stato trasbordato su una motovedetta della Guardia Costiera che li ha accompagnati al porto di Catania per prestar loro soccorso e identificarli. Negli ultimi giorni, complici le buone condizioni del mare nel Canale di Sicilia, sono stati oltre seicento i migranti sull’isola dal nord Africa.
Il cordoglio di Laura Boldrini
Sulla triste vicenda è intervenuta Laura Boldrini, presidente della camera: “Esprimo il cordoglio mio e di tutta la Camera dei Deputati per la nuova strage di migranti avvenuta all’alba a Catania, dove sei giovani sono affogati nel tentativo di raggiungere la riva. In un Mediterraneo che ha già contato migliaia di morti- aggiunge- è la prima volta che un episodio così grave coinvolge la città etnea. Un approdo in più per persone che cercano di sfuggire a guerre, violenze, povertà, e perciò sono disposti a correre rischi anche mortali. Spinti dal bisogno di trovare pace e sicurezza, e alla ricerca di condizioni di vita accettabili per sè e per i propri cari; così come, in un passato non lontano, i nostri connazionali affrontavano viaggi terribili, pur di costruirsi un futuro migliore. Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime. Ai sopravvissuti l’augurio che oggi, grazie alla prima accoglienza fornita dalla città di Catania, possa iniziare per loro un nuovo percorso di vita”.