Decadenza Berlusconi. Lavori sospesi, scontro sul voto

ROMA – La Giunta per il regolamento del Senato torna a riunirsi per decidere le sul voto di decadenza di Silvio Berlusconi. Le ipotesi sono due, ovvero confermare la prassi del voto segreto o modificare il regolamento introducendo il voto palese. come chiede a gran voce il Movimento 5 Stelle e il  Partito democratico.

I lavori in aula, tuttavia,  sono stati sospesi su richiesta del Pdl in quanto le motivazioni della sentenza di interdizione diffuse oggi dalla Corte d’appello di Milano conterrebero delle novità. “La corte d’Appello di Milano ha infatti appena detto che l’incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva. Quindi dà ragione a noi e non c’è motivo di andare avanti”, ha detto il senatore del Pdl Francesco Nitto Palma. A suo giudizio, dunque, è venuta meno “la fretta” di qualcuno di decidere su voto palese o segreto. La sentenza di Milano – sostiene – si allinea alle “doglianze” che il Pdl aveva già avanzato e quindi ora “non c’è più motivo di andare avanti”. La questione – aggiunge – dovrebbe ritornare alla giunta per le elezioni.

Intanto il Movimento 5 stelle ha animatamente contestato il  calendario del Senato che pospone il voto sulla decadenza del cavaliere, condannato in via definitiva per frode fiscale a quattro anni di reclusione. «Il Movimento 5 Stelle – ha spiegato in una nota la capogruppo a palazzo Madama Paola Taverna – oggi non ha votato il calendario dei lavori proposto dalla capigruppo. Un calendario che fino al 22 novembre non vedeva inserito il voto per la decadenza del condannato Berlusconi. Dal momento che il calendario non è stato approvato all’unanimità, a norma di regolamento il Movimento 5 Stelle ha chiesto che sia votato in aula alle 16.30. Il Movimento 5 Stelle proporrà di calendarizzare il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi già dal 5 novembre».

 

«La Giunta per il Regolamento riunita dalle 15 – ha proseguito l’esponente stellata – ci svelerà se sarà con voto palese (come propone il Movimento 5 Stelle) oppure segreto. È fondamentale che si vada al più presto presto al voto del Senato sulla decadenza di questo condannato in via definitiva. Non lo chiede il Movimento 5 Stelle, lo chiedono gli italiani onesti che rispettano le leggi. Il Senato – ha concluso – dovrà votare sulla nostra proposta».

 

Silvio Berlusconi, intanto, ribadisce che “il voto sulla  decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia italiana destinata a restare nei libri di storia: il leader di centrodestra escluso così, – precisa Berlusconi – con una sentenza politica che è il contrario della realtà, perché non si riesce a batterlo nelle urne…  Segnalo che il governo, se volesse, avrebbe un’autostrada per risolvere il problema: è tuttora aperta la ‘legge delegà sulla giustizia, e basterebbe approvare una norma interpretativa di una riga, che chiarisca la irretroattività, la non applicabilità al passato della Legge Severino. Letta dica si o no. Basterebbe rispettare lo Stato di diritto, l’art. 25 della nostra Costituzione e l’art. 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

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