Grillo condannato a 4 mesi per violazione sigilli cantiere Tav. Il comico non si arrende

ROMA – l leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, è stato condannato a quattro mesi per violazione di sigilli. Questa la decisione del giudice monocratico Elena Rocci di Torino per la vicenda della baita No Tav di Chiomonte.

Stessa condanna è stata inflitta ad Alberto Perino, carismatico leader del Movimento che si oppone alla Torino-Lione. ”Oggi mi hanno condannato a 4 mesi in primo grado”, ha commentato il leader su Twitter, “Non mi arrendo. La vostra solidarietà è un grande aiuto”. La richiesta del pubblico ministero era stata di nove mesi di reclusione e 200 euro di multa per entrambi. Grillo, Perino e altre 19 persone sono stati processati per un episodio accaduto il 5 dicembre 2010. Il comico era stato invitato dal movimento per andare nella baita che doveva diventare un punto di ritrovo e un punto d’osservazione del cantiere. Tuttavia la baita era stata costruita in maniera irregolare e per questo era stata posta sotto sequestro. Alcuni manifestanti, e tra loro pure Grillo, entrarono comunque nella costruzione. Secondo il decreto di rinvio a giudizio però il sigillo era “già portato via dal vento”. “Era un sigillo che non c’era, un sigillo ‘inconsapevole’”, ha dichiarato Beppe Grillo di recente. Il processo prevedeva anche l’accusa di abuso edilizio per chi aveva eretto la baita, ma questa parte è stata stralciata in attesa che si concluda la pratica per la sanatoria. Davanti alla baita ancora in costruzione – a cui erano stati posti i sigilli – il leader M5S improvvisò un breve comizio e si fece accompagnare all’interno della struttura. In precedenza il comandante dei carabinieri della compagnia di Susa lo aveva informato che se avesse varcato la soglia della casetta avrebbe commesso un reato. Dopo qualche minuto Grillo uscì e, davanti alle telecamere, mimò di avere i polsi ammanettati. Il processo vedeva imputate in totale 21 persone per violazione di sigilli.

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