Ucraina, attacco separatisti nell’est, uccisi 14 soldati di Kiev

 

Premier chiede convocazione Consiglio sicurezza Onu

ROMA – A tre giorni dalle elezioni presidenziali in Ucraina, continuano gli scontri tra separatisti ed esercito di Kiev nell’est del paese. Tredici militari morti e 18 feriti è il bilancio di un attacco armato condotto nella notte dai separatisti filorussi contro un posto di blocco dell’esercito ucraino nei pressi di Volnovakha, a circa 20 chilometri da Donetsk. A comunicare la cifra ufficiale è stato il presidente ucraino Oleksandr Turcinov citato dall’agenzia Interfax. In un altro attacco, presso Rubijn, nella regione di Lugansk, un soldato è rimasto ucciso e due feriti. Da Mosca però arrivano gravi accuse nei confronti dei militari ucraini: secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri russo, Aleksandr Lukashevich, le truppe di Kiev avrebbero fatto vittime tra i civili a Sloviansk, roccaforte dei separatisti nella regione di Donetsk, sparando con dei mortai. Nella regione di Lugansk, dove il “governatore popolare” separatista Valeri Bolotov aveva annunciato la “piena mobilitazione” contro le truppe di Kiev chiamando alle armi tutti gli uomini tra i 18 e i 45 anni, i separatisti filorussi hanno attaccato e occupato quattro miniere. Il ministero dell’Energia ucraino ha chiesto alle forze di sicurezza di Kiev di prendere “immediatamente le misure necessarie” contro i ribelli. Intanto, mentre il segretario generale della Nato Rasmussen conferma che movimenti di truppe russe delle ultime ore potrebbero indicare l’inizio di un ritiro parziale di Mosca dalla frontiera con l’Ucraina, il premier ucraino facente funzione Yarseniy Yatsenyuk chiede la convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Kiev è pronta a “presentare prove che dimostrano i tentativi della Russia di ostacolare le prossime elezioni presienziali attraverso una escalation del conflitto”.

 

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