ROMA – Dopo l’intervento a favore delle trivelle del segretario nazionale dei chimici della Cgil, Emilio Miceli, ha replicato Alessandro Lepidini., presidente Commissione Ambiente del IX Municipio di Roma.
“La netta presa di posizione contro il referendum di Emilio Miceli, Filctem CGIL, è a dir poco imbarazzante”, ha detto Lepidini. Miceli ieri in un intervento pubblicato sulle pagine de l’Unità aveva detto che “in un mondo attraversato dall’ombra della guerra e con il rischio di un coinvolgimento fortissimo dell’Italia, sarebbe un errore strategico, fatale per il nostro paese vietare l’estrazione di idrocarburi”.
“Da iscritto alla GCIL – risponde Lepidini – ritengo che per prima cosa sia doveroso, non solo ascoltare i territori, ma anche e soprattutto rispettarli. Le segreterie lucane della Cgil si sono infatti schierate a favore del referendum del 17 aprile. E’ particolarmente grave – prosegue Lepidini – che si arrivi persino a dubitare se sia giusto che su temi complessi quali titoli concessori sull’estrazione di petrolio e gas possano essere decisi con il referendum”.”Emilio Miceli – forse dimentica – che il referendum abrogativo è uno strumento di democrazia diretta previsto dalla nostra Costituzione, per consentire agli elettori di cancellare leggi o parti di leggi. E’ uno dei pochi presidi democratici, pur con i tanti limiti che presenta, quorum compreso, per difenderci dalla tirannia della maggioranza”. “A questo punto auspico che la GCIL tutta e Susanna Camusso, dopo l’adesione della Fiom, prendano posizione perché l’iniziativa referendaria a difesa del nostro mare deve essere tra le battaglie del nostro sindacato. Anche perché – conclude Lepidini – questo è il momento per ribadire con forza la necessità di una riconversione ecologica dell’economia, sostenendo politiche pubbliche per l’ambiente che sappiano coniugare la crescita occupazionale con la difesa dell’ambiente”.