ROMA – E’ stato tradito dalle immagini dell’ impianto di videosorveglianza, che la vittima aveva fatto installare nell’abitazione, S.S., il 23enne che ha ucciso la nonna della sua fidanzata nel giorno in cui compiva 76 anni. Il fatto è avvenuto a Roma il 7 giugno scorso, nel quartiere Tuscolano in via Marco Fulvio Nobiliore, nella zona di Cinecittà, dove l’anziana donna viveva da sola.
La signora, originaria di Avellino, aveva fatto entrare il giovane in casa perchè lo conosceva. Il corpo della vittima era stato poi trovato immerso dentro la vasca da bagno con una corda del telefono attorno al collo e numerosi tagli sul corpo, tanto da far pensare a un suicidio. Sempre nel bagno è stata trovata anche della carta incendiata. L’omicida ha tentato di eliminare il corpo della vittima in vari modi, anche sciogliendolo nell’acido. Ma ad incastrare il giovane, sono spuntate le immagini dell’impianto di videosorveglianza. Il giovane omicida – come testimoniano le immagini – si era presentato all’ingresso dell’appartamento della vittima il giorno del suo compleanno ed era così riuscito ad entrare nell’abitazione. A dare l’allarme erano stati i vicini per il fumo che si era diffuso nelle scale. A firmare il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Andrea Mosca, coordinato dal procuratore capo Giovanni Ferrara.
Quando il giovane è stato arrestato ha detto agli inquirenti di essere stato guidato nell’omicidio da delle “voci”.