Erica Silvestri a GarageZero

Nello spazio recuperato di GarageZero, a Roma, è possibile visitare dal 17 maggio la Mostra di Erica Silvestri TERRE-MOTI

“Tratteggi di Lotte
Esperienze Collettive a mano libera
… bozzetti di Resistenza
ritratti di Movimento
murales, pennellate di Memoria Nostra
schizzi di Conflitti e profili di Libertà
cercando di raccontare Dignità”

Erica Silvestri, autodidatta, comincia a disegnare da bambina sulle tovaglie di carta a cena in pizzeria e continua, un po’ più grande, sui muri di Roma. Per molti anni occupante del centro sociale La Strada situato nel quartiere Garbatella, incontra importanti esperienze di lotta in diverse parti del pianeta. Dal Chiapas all’Egitto, dalla Palestina ai Paesi Baschi e in Italia con i movimenti che hanno sollevato i territori come a Genova 2001 o in Val di Susa.
I suoi disegni raccontano di riferimenti culturali e sociali, di esperienze collettive vissute nel movimento dagli anni 90, di suggestioni e di incontri internazionali, di lotte e rivendicazioni degli uomini e delle donne invisibili e ribelli.
Disegni a penna, a matita, a pennarello, murales e teloni di stoffa dipinti con tempera lavabile a pennello, tavole acriliche su carta e cartone, stencil.

GARAGEZERO nasce nel 2011 dal recupero di locali sotterranei abbandonati da 46 anni, è uno spazio liberato e autogestito destinato alle arti figurative per trasformare attraverso la creatività e la potenza dell’espressione della contemporaneità un territorio, un quartiere.
In un momento in cui le forme artistiche sono state di fatto abbandonate dalle istituzioni, GarageZero si propone come il luogo per riavvicinare l’arte al territorio. Di fatto GarageZero è uno spazio recuperato al degrado, un vecchio garage abbandonato, nel quartiere del Quadraro, che negli anni ha assunto diverse funzionalità: da zona di incontro per adolescenti dove sperimentare le prime pratiche di relazione, a deposito della refurtiva della mala vita, poi dimora di migranti e infine discarica. Successivamente un incendio sembrava avere messo definitivamente fine a questa realtà, ma da quelle ceneri nel 2008 è stata realizzata una palestra popolare attualmente funzionante e nella restante parte si è dato vita, oggi, a una galleria d’arte contemporanea. Un progetto che trae ispirazione dal P.S.1 di New York, un vecchio asilo abbandonato in cui verso l’inizio degli anni settanta una visionaria Alanna Heiss ha dato vita a uno spazio espositivo e uno studio per artisti. Così GarageZero diventa un luogo recuperato al degrado e restituito al territorio, senza nessun controllo statale, il museo diventa pubblico e il cittadino si riappropria dell’arte. Esperimento metropolitano, vuole essere occasione di incontro, di crescita sociale, culturale ed economica, che assume ancora più significato in un momento come questo plagiato da una crisi economica senza precedenti e da amministrazioni inette che hanno deciso di chiudere le porte all’arte. Garage Zero intende dar fiato a tutte quei modelli creativi della capitale per arrivare a strutturare un sistema alternativo ma credibile per l’esposizione artistica, che sia dinamico e aperto, capace di riflettere le contemporaneità e quelle che verranno, fuori dalle logiche del profitto e del mercato convenzionale. Il progetto si propone come mezzo per contribuire al lancio e alla definizione concreta di un vero e proprio piano di sviluppo della cultura nella città di Roma, puntando alla valorizzazione di tutti quei luoghi disseminati nella metropoli che possano ospitare arte e cultura.

Con quest’evento denominato TERRE –MOTI, si vuole aprire un ciclo volto ad approfondire attraverso l’incontro tra immagini, storie, visioni e protagonisti diretti, l’aspetto principale, quello dei conflitti legati al territorio e alla loro capacità di lasciarsi dietro il passato e di trasformare il presente.
La resistenza “dal basso” in atto nelle periferie delle grandi città del mondo, è invisibile, nessuno la porta in scena ma è proprio lì, nei luoghi di disagio sociale e delle marginalità profonde che bisogna cercare i semi del cambiamento e le formule per attuarlo, prendendo spunto dai tanti micro-laboratori di politica partecipata che fanno delle città, dei luoghi quasi sempre sconosciuti, l’eccellenza della mobilitazione, dei nuovi linguaggi e delle espressioni artistiche.
È nelle pratiche quotidiane di resistenza, degli uomini e delle donne senza volto che le attuano in tutto il Pianeta, che si aprono le fratture più importanti del nostro presente, è in questi luoghi ridefiniti e rinominati dai conflitti in cui, insieme alla spoliazione assoluta, quella della capacità di desiderare e di creare prima su tutte, risiede anche la speranza di un mondo diverso.
Nelle profondità, la terra si muove perennemente ma non si percepisce, solo quando esplode con tutta la sua forza allora ce ne accorgiamo!

Dalle 18 in poi presentazione della mostra e del libro di Geraldina Colotti “Talpe a Caracas” a cui parteciperà l’autrice.

A GarageZero è in via Treviri (fermata metro linea A Numidio Quadrato), 00174 Roma

http://www.garagezero.eu/web/

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