Offramp, la chitarra magica di Pat Metheny

Nel 1981 il musicista jazz conquista due Grammy e la grande popolarità

“Mi sento come un reporter del mondo contemporaneo,  con la mia musica cerco di rappresentarlo  nel modo più diretto possibile, da artista senza pregiudizi” (Pat Metheny)

Le origini di un talento musicale

E’ considerato uno dei più grandi chitarristi jazz contemporanei, un eccellente e raffinato compositore e un uomo sensibile e umile, cosa assai rara nel mondo della musica. Stiamo parlando di Pat Metheny, 59 anni, virtuoso delle sei corde con alle spalle 40 anni di straordinaria carriera. Ha iniziato giovanissimo nella band del vibrafonista Gary Burton, poi si è iscritto al prestigioso college Berkley a Boston. Dopo pochi mesi, grazie al suo innato talento musicale è passato all’insegnamento. Nel 1975 debutta con l’album “Bright size life” con il giovane talento del basso Jaco Pastorius. Nel 1976 al festival jazz di Wichita (Usa) conosce il pianista Lyle Mays. Tra i due musicisti nasce una profonda amicizia e un intenso sodalizio artistico. Nel 1977 i due fondano il Pat Metheny Group con Danny Gottlieb alla batteria e Mark Egan al basso. Girano in lungo e in largo gli Stati Uniti per farsi conoscere dal grande pubblico del jazz. Nel 1978 pubblica il primo album del Metheny Group che riscuote un notevole successo in patria. Il 1979 è l’anno del grande successo di vendite con l’album “American Garage”. La sua fama pian piano giunge anche in Europa. La critica musicale si accorge di questo grande talento della chitarra che suona senza mai stancarsi nei concerti. Pat Metheny colpisce per la sua tecnica strabiliante e per il suono estremamente pulito, cristallino. Anche nei fraseggi più virtuosistici è sempre melodico. Quando suona la chitarra acustica emerge il lato più romantico del suo bagaglio tecnico. Nei suoi delicati arpeggi c’è tutto l’universo del folk americano, un patrimonio musicale immenso. Dopo una serie di dischi jazz come “80-81” e folk come “New Chatauqua”, nel 1981 registra “Offramp”, il disco della svolta sonora che è tutt’ora considerato il capolavoro creativo del Pat Metheny Group.

Offramp, la concezione del suono

Il termine fusion sta abbastanza stretto alla concezione musicale di Pat Metheny. Il chitarrista ha sempre cercato di fondere l’improvvisazione jazzistica e l’orchestrazione della musica classica. Per “Offramp” ll suo obiettivo è quello di coniugare i due linguaggi citati con la musica brasiliana e l’uso di nuovi strumenti elettronici come la chitarra sintetizzatore e il sinclavier.

Per il nuovo album arrivano due nuovi strumentisti: il contrabbassista e direttore d’orchestra Steve Rodby e il percussionista brasiliano Nana Vasconcelos. Il disco viene registrato negli studi di registrazione Power Station di New York, nell’ottobre del 1981. Le composizioni sono incise praticamente dal vivo, soltanto alcune parti di tastiere elettroniche vengono sovraincise. Nonostante la complessità dei brani si percepisce l’immediatezza e la presa diretta del suono live. Il brano di apertura, “Barcarole” ha una base ritmica etnica su cui Metheny suona per la prima volta la chitarra synth Roland che ha un suono simile alla tromba. All’epoca era uno strumento rivoluzionario di grande effetto. Altri chitarristi che hanno usato questo strumento sono Robert Fripp, Allan Holdsworth e John McLaughlin. Poi è la volta di una delle composizioni più note e amate di Metheny, ovvero “Are you going with me?”. “Offramp” è una sorta di omaggio al free-jazz di Ornette Coleman, uno dei punti di riferimento del chitarrista di Lee’s Summit. Poi spiccano “James”, gustoso omaggio ad un altro amato musicista, James Taylor e l’intensa e struggente “The Bat”, con i sintetizzatori di Lyle Mays in grande evidenza. 

Il disco scalò rapidamente le classifiche jazz americane e vinse due Grammy più il premio per il miglior disco jazz del 1982. Da “Offramp” in poi la carriera di Metheny sarà sempre in crescendo, conquistando consensi sempre più ampi, senza smettere però di rinnovarsi e dedicarsi alla ricerca di nuovi linguaggi musicali.

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