Apre museo-archivio dell’Università di Parma

PARMA – Oltre 12 milioni di pezzi dal primo Novecento in poi tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, vignette e fumetti, 100 film e 4.000 videotape: saranno al Museo del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, che aprirà al pubblico il 23 maggio con una esposizione di 600 opere, all’ex abbazia di Valserena a Paradigna, località periferica della città.

Lo straordinario patrimonio è suddiviso in cinque sezioni: Arte, Media, Progetto (disegni, maquettes, oggetti), Spettacolo (anche apparecchi cinematografici antichi) e gli Archivi della Moda (70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste). Il Centro Studi, fondato nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle e in seguito diretto da Gloria Bianchino, dal 2007 ha sede nell’abbazia cistercense identificata come la stendhaliana Certosa di Parma, oggi rinnovata per integrare Archivio, Museo, Centro di Ricerca e Didattica. Saranno esposte anche opere di Lucio Fontana, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Achille Castiglioni, Nizzoli e Bellini per Olivetti, Man Ray, Luigi Ghirri, Dorothea Lange, Giò Ponti, Pier Luigi Nervi, Giuseppe Samonà, Armando Testa, Tullio Pericoli, Vincino. C’è anche una sezione monografica figurativa e progettuale degli anni Sessanta e Settanta con pezzi di Enrico Baj, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Emilio Isgrò, Enzo Mari, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Ettore Sottsass, Emilio Tadini.

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