Biennale di Venezia. 57 Festival Musica Contemporanea

VENEZIA – Il 57. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, diretto da Ivan Fedele, inaugura il 4 ottobre e mette le ali alla musica con Helicopter String Quartet, la spettacolare composizione di Karlheinz Stockhausen.

Una performance atletica oltre che musicale, con i quattro coraggiosi interpreti dell’Arditti che suoneranno ognuno nella cabina di un elicottero a 1500 metri di quota fra i rulli delle eliche, mentre il pubblico li seguirà su quattro schermi nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia, ore 15.00). Visionario musicista dell’eccesso (il quartetto gli è addirittura apparso in sogno), Stockhausen è maestro della ricerca elettro-acustica e della spazializzazione del suono e con Helicopter Quartet ha realizzato un pezzo quasi prodigioso per complessità tecnica tanto che, nonostante il German Music Edition Prize per le “opere del xx secolo” (2001), il quartetto ha avuto soltanto tre esecuzioni dopo la prima del 1995 all’Holland Festival con gli stessi Arditti, dedicatari della commissione. Con sapienza registica e una capacità uniche nel “teatralizzare” la musica, Stockhausen fa iniziare il concerto in sala con la presentazione dei quattro musicisti e lo fa concludere con il loro ritorno sulla terra, giusto in tempo per prendere gli applausi del pubblico che ha ascoltato il brano musicale e seguito la performance aerea su grande schermo. A fare da moderatore sarà il direttore Ivan Fedele.

All’inizio pirotecnico con Helicopter Quartet segue, al Teatro alle Tese (ore 20.00), l’omaggio a Sofija Gubaidulina, Leone d’oro alla carriera. Unica grande compositrice donna del secolo scorso, nata in quell’Unione Sovietica i cui eventi storici condizionavano pesantemente la vita culturale, Sofija Gubaidulina ha saputo tener fede alle sue intuizioni e ha inteso la sua arte come un magistero così alto da trasfigurare la materia musicale in simbolo, impiegando soprattutto la simbologia cristiana.

Insieme a Sofija Gubaidulina, verrà premiata la Fondazione Spinola-Banna per l’Arte con il Leone d’argento. Fondata nel 2004 e impegnata a promuovere la ricerca intorno all’arte e alla musica contemporanea, la Fondazione è promotrice del Progetto Musica con “l’obiettivo di incoraggiare nuove opere musicali, valorizzare il talento di giovani compositori e dare visibilità alle migliori esperienze nell’ambito della contemporaneità musicale” (dalla motivazione). La duplice premiazione è seguita dal concerto, trasmesso in diretta su Radio 3, dell’Orchestra del Teatro La Fenice e delle Percussions de Strasbourg dirette da John Axelrod. In programma uno dei pezzi più recenti di Sofija Gubaidulina, Glorious Percussion, a conferma della predilezione della compositrice per questa famiglia di strumenti, che interpreta, nella sua visione simbolica, come legati “all’orizzonte della terra”. Nel brano le percussioni sono distribuite ai due lati dell’orchestra, soprattutto i numerosi gong, mentre ai due lati del direttore sono collocati vibrafono e marimba. Glorious Percussion è proposto in dittico con la terza Sinfonia di Witold Lutosławski, un’altra figura magistrale proveniente dallo stesso contesto culturale maturato nell’Europa dell’Est.

In mattinata, nella Caffetteria L’Ombra del Leone di Ca’ Giustinian,  sede della Biennale (ore 11.00), verrà presentato il volume fresco di stampa per i tipi della Archinto, Lettere a Ralph di Karlheinz Stcokhausen. Si tratta della raccolta di 70 lettere che Stockhausen scrisse a Ralph Fassey, traduttore dei libretti delle sue opere in francese, e che raccontano la storia di un rapporto durato quasi quarant’anni tra un grande artista e un giovane affascinato da un autentico totem della musica contemporanea. Sullo sfondo di questa relazione scorre quasi l’intero arco della vicenda artistica di Stockhausen, dai capolavori pionieristici di musica elettronica alle opere visionarie del ciclo Licht, dagli attacchi alla sua musica degli anni ‘70 alle roventi polemiche per le dichiarazioni sull’11 settembre. A dialogare con il curatore Oreste Bossini saranno il destinatario delle stesse lettere, Ralph Fassey, e il critico musicale Mario Messinis.

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